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| On 3 anni ago

Un problema all’Ariane V potrebbe provocare un nuovo ritardo al James Webb

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Il James Webb Space Telescope sarà il telescopio spaziale più complesso e avanzato mai costruito e lanciato dall’uomo. Dopo molti ritardi, che hanno rimandato il suo lancio di anni, finalmente c’è una data prevista abbastanza fattibile: il 31 ottobre 2021. Purtroppo, anche questa data sembra che verrà saltata, per un lancio nei mesi successivi. Per la prima volta la causa del ritardo non dovrebbe però esser dovuta al telescopio, ma al sistema di lancio, il vettore europeo Ariane V.

Il vettore Ariane V fu scelto per il lancio del telescopio americano come parte del contributo europeo al James Webb Space Telescope. Fu anche scelto per il suo particolare record di affidabilità. L’ultimo incidente di questo vettore risale infatti al 2002, il che ha comportato quasi 19 anni di ininterrotti successi. Purtroppo, sembra che sia emerso un problema al fairing, la copertura che protegge il carico sulla cima del vettore. Ariane V è stato lanciato l’ultima volta ad agosto del 2020 ed è ora in attesa che questo problema venga risolto prima di ritornare nello spazio. Vediamo ora un po’ più nel dettaglio questo problema, anche se di dettagli non ce ne sono poi così tanti.

Il JWST ripiegato per essere accomodato all’interno del fairing di un Ariane V. Credits: NASA/ESA

Un problema di pressione

Nel 2020 Ariane V è stato lanciato tre volte e negli ultimi due lanci, effettuati rispettivamente ad agosto e febbraio, sono stati rilevati dei problemi al fairing, in particolare nella separazione fra le due metà di questa copertura.

A maggio è stato inoltre pubblicato un rapporto del GAO, l’ufficio governativo americano che controlla i programmi federali e i fondi Statali. Da questo emerge che uno dei problemi riguardava la depressurizzazione del carico. Secondo l’analisi del GAO nel fairing di Ariane V rimaneva intrappolate dell’aria, che avrebbe potuto danneggiare il satellite nella fase di separazione delle due coperture. Durante l’ascesa del razzo, la pressione all’interno del volume di carico diminuisce costantemente grazie all’uso di diverse valvole di sfiato, arrivando teoricamente a zero nel momento della separazione dei fairing.

Le modifiche necessarie a risolvere questo problema sono state apportate prima dell’ultimo volo, dai cui dati è emersa una riduzione della pressione della metà rispetto a quanto atteso. Secondo il GAO, l’appaltatore principale di Ariane V sta ora analizzando se queste pressioni residue comportino un rischio per il James Webb Space Telescope, ma non dovrebbero. Queste analisi si dovrebbero concludere entro il mese di aprile 2021.

Uno dei primi test al fairing dell’Ariane V, eseguito nel 1994. Credits: NASA/Quentin Schwinn

Un problema di vibrazioni

Infine, viene confermato che negli ultimi due lanci è emerso un ulteriore problema, legato ad una non meglio specificata “unexpected vehicle accelerations” verificatasi subito dopo la separazione del fairing. L’Agenzia Spaziale Europea e Arianespace sono al lavoro per risolvere il problema, ma non viene specificato quando ci si aspetta una soluzione e di che tipo. In una dichiarazione a SpaceNews, la società ArianeSpace ha così commentato:

“Le analisi post-volo condotte su due recenti lanci di Ariane 5 hanno indicato il verificarsi di una separazione della carenatura non del tutto nominale, tuttavia senza alcun impatto negativo sui voli Ariane 5 in questione”.

Secondo le fonti di SpaceNews, durante gli ultimi due lanci sono state rilevate delle vibrazioni alla struttura che sorregge i satelliti ben al di sopra dei limiti di sicurezza. Nonostante questi problemi, il carico è arrivato a destinazione correttamente ma ha ovviamente fatto sorgere preoccupazioni per il lancio del James Webb Space Telescope. Il telescopio è attualmente uno dei carichi più costosi mai lanciati nello spazio, con un budget che ha superato gli 8.8 miliardi di dollari, e sicuramente nessuno si aspettava che l’ultimo rinvio sarebbe stato provocato dal vettore Ariane V.

Un ritardo quasi certo

Dopo queste specificazioni, il Government Accountability Office conferma di aspettarsi dei ritardi rispetto alla data di ottobre 2021, ma non di che portata essi siano. Oltre alla risoluzione dei problemi, pende sulla scaletta il fatto che ci saranno due lanci prima di quello del James Webb. 

ANNUNCIO

Arianespace ha confermato questi due lanci, di cui non conosciamo le date previste. Il primo dovrebbe essere il lancio dei satelliti Eutelsat Quantum e Star One D2 rispettivamente per gli operatori Eutelsat ed Embratel Star One. Eutelsat ha recentemente spostato la previsione per il suo satellite dalla “fine del secondo trimestre del 2021” al “terzo trimestre”. Un altro aspetto da considerare è il tempo previsto per la preparazione al lancio del telescopio. Secondo Greg Robinson, direttore del programma James Webb, una volta eseguito il secondo lancio con ArianeV, serviranno circa 4 mesi prima del loro lancio. Tutti questi indizi sommati fanno indicano quindi un rinvio quasi sicuro sulla data di lancio, ma che potrebbe essere anche solo di qualche settimana.

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