Oggi, 12 maggio 2021 è stata presentata dalla senatrice democratica Maria Cantwell una proposta di legge legata alle attività spaziali americane. Nel documento sono presenti molteplici proposte di variazione delle attuali politiche della NASA, in particolare incentrate sul mantenimento di attività commerciali. Sono presenti molti dettagli sulla continuazione dei lavori all’SLS e sulla ISS. In particolare viene inserito il prolungamento del supporto americano alla ISS fino al 2030, spostandolo dalla fine del 2024 dove si trova attualmente. Una richiesta in particolare appare però più interessante e forse più critica delle altre. La senatrice Maria Cantwell propone di riaprire il programma HLS con il quale la NASA ha scelto di finanziare SpaceX e Starship come lander lunare delle prime missioni Artemis.
L’emendamento presentato afferma che entro 30 giorni vada riaperto il programma, ed entro 60 giorni vada confermata la scelta di almeno due proposte vincitrici del programma HLS. La proposta della senatrice si basa essenzialmente su tre punti. Innanzitutto viene affermato che è necessario mantenere la competitività commerciale. In secondo luogo avere due proposte diverse è necessario per aumentare le probabilità di mantenere gli obbiettivi programmatici. Se una delle due proposte presenterà problemi, avere una seconda opzione per scendere sulla Luna eviterebbe troppi ritardi. Infine, il documento accenna alla necessità di limitare al minimo i finanziamenti della NASA in programmi ed infrastrutture non necessarie per la NASA stessa.
I problemi del programmi HLS
Al programma HLS partecipano tre proposte diverse, quella di SpaceX, quella di Blue Origin a guida del National Team e quella di Dynetics. Quest’ultima si è dimostrata la più costosa e al tempo stesso la più tecnicamente carente. Se mai dovesse essere riaperto il programma HLS sarà quindi la proposta di Blue Origin ad essere scelta. Dai ricorsi presentati da Blue Origin stessa sappiamo però che il prezzo della loro proposta era di 5.99 miliardi di dollari, circa il doppio di quella di SpaceX di 2.89 miliardi.
Blue Origin stessa, sempre nel suo ricorso, si è dimostrata disposta a contrattare il prezzo, cosa che è stata fatta con quello di SpaceX. In ogni caso, il budget è sicuramente un problema. La NASA aveva richiesto 16 miliardi negli anni 2021-2025 e nella proposta di finanziamento per l’anno 2021 aveva richiesto 3 miliardi di dollari per il programma HLS. L’anno scorso ne sono stati assegnati solo 800 milioni. Questa è stata una delle ragioni principali per scegliere solo una proposta. L’emendamento proposto dalla senatrice Maria Cantwell impone allora che vengano stanziati almeno 10 miliardi e 32 milioni di dollari dal 2021 al 2026 per riaprire il programma HLS. Questi soldi, sembra che non siano una proposta per il prossimo budget per la NASA, ma sarebbero un finanziamento esterno del congresso.
Le conseguenze
La senatrice Maria Cantwell è attualmente a capo della Commissione Commercio del senato. Si trova quindi in una posizione tutto tranne che debole, anche se è degno di nota il fatto che sia senatrice per lo Stato di Washington, dove ha sede Blue Origin. Questo non deve però stupirci troppo, dato che è normale che i Senatori americani facciano gli interessi degli Stati dove sono stati eletti.
Detto questo, sarà molto difficile che il programma HLS venga riaperto, anche se i ricorsi presentati da Blue Origin e Dynetics al GAO (che dovrà decidere entro agosto) complicano ancora la situazione. Bisogna inoltre notare come un finanziamento esterno del senato al programma HLS è più probabile che un aumento di budget alla NASA. Se mai dovesse essere riaperto il programma HLS sarebbe però un ulteriore ritardo per i lavori del lander di Artemis 3, che attualmente SpaceX è stata costretta ad interrompere. Comunque andrà a finire, la selezione del programma HLS si sta rivelando la prima grande sfida, ora anche politica, per il nuovo amministratore della NASA Bill Nelson.
Una proposta realistica?
Una delle conclusioni più probabili potrebbe essere quella dell’apertura anticipata di un programma LETS (Lunar Exploration Transportation Services). Con questo finanzierebbero proposte per i lander in grado di eseguire le missioni di routine nei prossimi anni. L’Agenzia Americana ha già affermato di lavorare a questo servizio, che potrebbe ricevere una considerevole accelerata per mantenere la competizione nei trasporti lunari dei prossimi anni.
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