SpaceX porta a termine una nuova missione e lo fa stabilendo un nuovo record. Per il ventisettesimo lancio di satelliti Starlink, l’azienda aerospaziale fondata il 6 maggio del 2002 da Elon Musk ha utilizzato per la decima volta il medesimo Falcon 9. Un traguardo molto importante, che segna quanto questi mezzi siano affidabili ed in grado di superare anche le aspettative degli ingegneri.
A compiere tale impresa è stato il booster con numero di serie B1051, partito dal pad di lancio numero 40 quando in Italia erano le 8:42. Nonostante i nove voli alle spalle, ha portato in orbita con successo altri 60 Starlink, facendo crescere ulteriormente la costellazione. Nel seguente video un replay del lancio.
Il servizio satellitare inizia a parlare francese
Salgono a 1623 i satelliti che hanno raggiunto l’orbita grazie all’ultima missione. All’aumentare degli Starlink, aumentano esponenzialmente anche gli ordini per poter accedere al servizio di connessione ad internet. Se a febbraio “solamente” 10.000 persone avevano richiesto ed ottenuto il kit, che comprende parabola e router, ora sono 500.000.
Dopo una prima diffusione negli Stati Uniti, Starlink è poi giunto in Canada e successivamente in Grand Bretagna e Germania. Gli ultimi stati in cui hanno iniziato ad arrivare i kit di connessione infine sono Australia e Nuova Zelanda.
Ad eccezione della Germania, Starlink ha quindi raggiunto prima le zone in cui la lingua più parlata è l’inglese. Ciò probabilmente è stato fatto per agevolare le comunicazioni tra SpaceX ed utenti durante la prima fase iniziale, ma ora il servizio parla anche francese. Sia l’App (disponibile per Android ed iOS) che il sito ufficiale, hanno anche una seconda lingua selezionabile. Si tratta di una mossa probabilmente compiuta per avvicinarsi ad un’ulteriore fetta del mercato canadese, Stato in cui il francese è la seconda lingua parlata.
Due dei sette Gateway presenti in Europa invece, si trovano proprio in Francia, quindi è possibile che sia proprio questo il prossimo Stato in cui nuovi utenti potranno iniziare ad utilizzare il servizio.
Decimo lancio. Decimo rientro.
L’11 maggio del 2018 SpaceX ha lanciato per la prima volta l’ultima versione del proprio Falcon 9, un booster sviluppato per supportare molti voli. Con i primi lanci, l’azienda aveva dichiarato che questa nuova versione, denominata Block 5, poteva portare a termine fino a 10 missioni. Raggiunto tale numero, i tecnici avrebbero dovuto eseguire pesanti lavori di manutenzione prima di poter far volare ulteriormente quel Falcon 9. Ora SpaceX è riuscita a raggiungere le 10 missioni con il medesimo Falcon 9 usando il booster con numero di serie B1051. In questa tabella sono presenti i nove precedenti lanci di questo primo stadio.
Missione B1051 | Data di lancio |
Demo-1 | 2 marzo 2019 |
RADARSAT | 12 giugno 2019 |
Starlink-3 | 29 gennaio 2020 |
Starlink-6 | 22 aprile 2020 |
Starlink-9 | 7 agosto 2020 |
Starlink-13 | 18 ottobre 2020 |
SXM-7 | 13 dicembre 2020 |
Starlink-16 | 20 gennaio 2021 |
Starlink-21 | 14 marzo 2021 |
Starlink-27 | 19 maggio 2021 |
Starlink-4.4 | 18 dicembre 2021 |
Starlink-4.12 | 19 marzo 2022 |
Gli ingegneri avevano teorizzato tale numero di voli in base ai dati che avevano al momento dello sviluppo, ma più i Falcon 9 volavano e venivano riutilizzati, e più questo valore si distaccava dalle prestazioni reali. Secondo diverse dichiarazioni, analizzando i diversi booster è emerso che questi potrebbero supportare un numero di lancio maggiore di 10. Non vi è una cifra esatta di riutilizzi, perché dipende dai diversi tipi di interventi che vengono effettuati su ogni Falcon 9.
Come far volare un vettore 10 volte
Nel seguente video il replay del decimo rientro del primo stadio B1051.
Il Block 5 presenta molte migliorie rispetto al modello precedente di booster. Tutti gli aggiornamenti sono stati effettuati per garantire una maggiore riutilizzabilità. SpaceX non ha mai rivelato quali siano le ispezioni che vengono effettuate per poter far eseguire più voli ad un Falcon 9. Veniamo a conoscenza di tali lavori di manutenzione a seguito di diverse conferenze stampa, effettuate dopo che siano emersi piccoli problemi, come avvenuto prima del lancio della missione Crew-2.
In quell’occasione SpaceX ha dichiarato che è stata sostituita una gamba di atterraggio e due turbine su due diversi motori Merlin. A seguito del mancato atterraggio del Falcon 9 B1059 invece, avvenuto il 16 febbraio, è emerso un altro particolare. Anche le coperture termiche che proteggono i 9 motori Merlin e che lasciano libero solo l’ugello di scarico, vengono sostituite. Queste non hanno mai volato con successo per più di 6 volte.
La filosofia di SpaceX è proprio quella di realizzare mezzi in grado di volare e supportare molte missioni, per questo motivo stanno sviluppando Starship. Sarà il primo razzo orbitale completamente riutilizzabile, ovvero recupereranno primo e secondo stadio. Già dai primi prototipi hanno sviluppato questa caratteristica e forse, dopo il successo di SN15, potremmo addirittura veder volare nuovamente questa stessa Starship.
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