Dall’evento meteorico del 2013 a Chelyabinsk, in Russia, la minaccia di possibili impatti con gli asteroidi è diventata più reale. Lo sforzo della comunità scientifica di sondare lo spazio che ci circonda per identificare asteroidi pericolosi è enorme. In aiuto arriva un nuovo telescopio, grazie al quale sarà possibile raggiungere importanti obbiettivi.
Si chiama Test-Bed Telescope 2 (TBT2) ed è posizionato presso l’Osservatorio di La Silla in Cile. Il numero 2 che lo identifica è dovuto alla presenza di un telescopio gemello, in Spagna. Insieme avranno il compito di tracciare la posizione di oggetti celesti in rapido movimento.
Diversamente da quello che si crede, gli asteroidi di grandi dimensioni sono già noti e studiati a fondo. Nella comunità scientifica, destano infatti meno preoccupazione di oggetti più piccoli dei quali non è nota la posizione e il comportamento. Qui entrano in gioco i gemelli TBT1 e TBT2 e la futura rete osservativa automatizzata. I telescopi non solo si occuperanno del censimento di oggetti di questo tipo, ma dimostreranno le capacità hardware e software della rete Flyeye, una serie di telescopi che scansioneranno il cielo in maniera autonoma. Il loro lavoro permetterà di definire un quadro completo dei Near-Earth Objects (NEO), letteralmente “oggetti vicino alla Terra”, e dei rischi che comportano.
Come anticipato, TBT2 non si occuperà solo di catalogare oggetti in orbita vicino alla Terra. Sarà infatti, anche un trampolino di lancio per il primo telescopio Flyeye, così chiamato per la tecnica di osservazione ispirata a quella di una mosca. L’immagine viene suddivisa in 16 sottoimmagini più piccole per estendere il campo visivo complessivo. In questo modo il telescopio è in grado di analizzare una vasta area di cielo in una sola notte. La mattina seguente i dati sono controllati da un operatore e inviati al Minor Planet Center per essere studiati e comprendere l’orbita degli oggetti individuati e le possibili eventualità di scontro con la Terra. Flyeye è in grado di rilevare oggetti fino a 40 m di diametro, avvistandoli tre settimane prima di un potenziale impatto. Progettato e finanziato dall’ESA, ad occuparsi della costruzione di questo telescopio sarà l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Avrà sede infatti in Sicilia, vicino alla cima del monte Mufara, alto 1865 metri.
ESO ed ESA sono coinvolte nell’International Asteroid Warning Network, il gruppo internazionale di organizzazioni dedite alla rilevazione e caratterizzazione dei potenziali oggetti pericolosi con orbita ravvicinata alla Terra. Di questi viene stilata la List Risk, che non comprende però gli oggetti di dimensioni minori caratterizzati da orbite più rapide. Questi saranno oggetto di studio dei gemelli Test-Bed Telescope e della rete Flyeye. Insieme potranno garantire un futuro più sicuro alla Terra… o perlomeno più monitorato!
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.