Sono trascorsi 19 anni da quando il 6 maggio del 2002, fu fondata SpaceX. Ora l’azienda punta sempre più a raggiungere la Luna e successivamente Marte. Il successo ottenuto con il volo e l’atterraggio della Starship SN15 rende questi obbiettivi un po’ più vicini. Solamente un anno fa, il 6 maggio del 2020 SN4 accendeva il suo unico motore Raptor per la prima volta. Prima di allora, nessun prototipo aveva superato i test di pressurizzazione a temperature criogeniche.
Ora invece, abbiamo visto ben 5 Starship volare, di cui due sono riuscite ad atterrare, anche se solo una è sopravvissuta. SpaceX adesso punta a raggiungere l’orbita terrestre entro la fine dell’anno e per farlo servono delle infrastrutture di terra adeguate. Ecco quali sono gli aggiornamenti del sito di lancio di Boca Chica nella nuova puntata de I Progressi di Starship.
La torre che si innalza al cielo
Nell’ultimo mese, l’aspetto della zona di test e lancio di Starbase è cambiata molto. SpaceX si sta focalizzando nella realizzazione delle infrastrutture per supportare i primi lanci orbitali di Starship.
Per rifornire sia il Super Heavy che la Starship prima della partenza, sono necessari grandi serbatoi in grado di contenere ossigeno e metano. L’azienda di Musk ha deciso di costruirsi da sola tali serbatoi, utilizzando le stesse tecniche produttive dei nuovi razzi. Attualmente sono giunti al pad orbitale già due di questi serbatoi, denominati GSE-1 e 2 (Ground Support Equipment). Osservando però i supporti per tali strutture, sembrerebbe che i serbatoi debbano essere otto in totale. I diversi GSE inoltre, dovrebbero essere dotati anche di una struttura per proteggerli ed isolarli termicamente.
Oltre ai serbatoi, gli operai hanno iniziato ad assemblare la torre che verrà utilizzata per posizionare la Starship sopra il Super Heavy. I due razzi infatti, verranno uniti direttamente al pad di lancio, in quanto il vettore completo sarebbe troppo grande da trasportare, dato che raggiungerà i 120 metri di altezza. SpaceX ha ottenuto i permessi per realizzare una torre a supporto dei lanci alta circa 140 metri. La struttura principale della torre è in fase di realizzazione, innalzandosi sempre di più giorno dopo giorno.
Nel documento della FAA però, si può leggere come questa torre abbia due scopi: quello di unire Starship e Super Heavy e successivamente di recuperare quest’ultimo al volo.
L’idea più folle?
In una delle sue ultime dichiarazione infatti, Musk ha affermato che l’obbiettivo è quello di recuperare al volo il Super Heavy. Questo eviterebbe di aggiungere al booster le gambe di atterraggio e quindi risparmiare sul peso. Il razzo, alto 70 metri, verrebbe agganciato in alcuni punti situati sotto le grid fins da due bracci della torre. Un’operazione di questo tipo però, richiederà un’elevata precisione di rientro, che abbiamo potuto osservare già con gli ultimi voli del Falcon 9, soprattutto dopo l’ultima missione. La dichiarazione di Musk al momento rimane però molto azzardata ed il lavoro che SpaceX dovrà portare avanti per la sua riuscita è ancora molto.
Nuovi prototipi e strutture di test
Osservando le diverse live per il volo di SN15, si è potuta notare una struttura molto particolare, al cui interno era presente un nose cone. Durante la realizzazione di tale struttura, in molti si chiedevano a cosa potesse servire ed a quanto pare ora abbiamo una risposta. La “gabbia” serve per testare la resistenza strutturale del nose cone, simulando le pressioni che subirà viaggiando ad alte velocità. Starship infatti dovrà superare la velocità del suono durante la fase di ascesa ed eseguire poi un rallentamento a velocità subsoniche al rientro. Le forze a cui sarà sottoposta la struttura saranno molto elevate, quindi SpaceX necessita di dati prima del volo. Probabilmente, durante le varie prove i tecnici porteranno questo nose cone al punto di rottura, per analizzare come la struttura si deforma.
Al sito di costruzione invece, la Starship SN16 è quasi pronta ad uscire dall’High Bay per raggiungere il pad di lancio. Con i diversi prototipi SpaceX sta impiegando sempre meno tempo da quando arrivano al sito di costruzione fino al lancio. SN15 non è potuta partire prima a causa del meteo non favorevole, altrimenti il periodo tra il trasferimento ed il volo sarebbe stato inferiore.
All Major Testing – Wednesday 5 May 2021
Welcome back to the pad, SN15 pic.twitter.com/FAYM0KMqo6— BocaCharts (@BocaCharts) May 5, 2021
Le Starship con sei Raptor
Grazie al successo della Starship SN15, SpaceX potrebbe decidere anche di saltare alcuni prototipi, proprio come accaduto con i numeri 12, 13 e 14. Stando alle parole di Musk, sarà SN20 che avrà il compito di raggiungere l’orbita terrestre. Potremmo quindi vedere presto i primi prototipi dotati anche dei motori Raptor per il vuoto.
Denominati anche come RVac (Raptor Vacuum), questi motori dotati di un ugello di scarico molto più grande, hanno fatto la loro comparsa sul banco di prova a McGregor, in Texas, proprio all’inizio dello scorso mese. Per arrivare in orbita però, è necessaria la spinta del Super Heavy. Il secondo prototipo di questo booster, BN2, è in fase di assemblaggio ed al sito di costruzione è stato intravisto anche il supporto per i 28 Raptor. È probabile però che il primo volo non verrà eseguito con tutti i motori, in quanto non è necessaria tutta quella spinta per una Starship priva di carico.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.