La NASA e l’agenzia spaziale cinese CNSA, si sono scambiate delle informazioni riguardanti Tianwen-1, la prima missione cinese attualmente in orbita marziana. Il dialogo tra le due agenzie è il primo dal 2019, quando la NASA collaborò con la Cina per monitorare il rover Yutu-2 sulla faccia nascosta della Luna.
Il dialogo tra NASA e Cina è da sempre oggetto di dibattito in quanto l’agenzia americana è vincolata dal “Wolf emendament“, un emendamento promulgato nel 2013 che limita fortemente la collaborazione in ambito aerospaziale tra le due superpotenze. Questo al fine di non scambiare tecnologie che gli Stati Uniti ritengono “sensibili” per la sicurezza nazionale. La collaborazione tra le due agenzie viene ora vista in maniera cautamente positiva dalla parte cinese, che dalle pagine del Global Times (quotidiano del partito comunista cinese) riporta:
“[Alcuni osservatori cinesi] sono cautamente ottimisti sul potenziale terreno comune tra le due potenze spaziali, pur ammettendo che ci sono ancora molti ostacoli da superare”
La necessità della NASA di approfondire i parametri orbitali di Tianwen-1, nasce dalla volontà di evitare le collisioni con gli altri orbiter dell’agenzia presenti nell’orbita marziana. Il problema dei dati con Tianwen-1 è che la CNSA non ha mai reso noto le manovre che intende effettuare con la propria missione marziana. In particolare è di interesse per la NASA capire le manovre che Tianwen-1 effettuerà in vista dell’atterraggio del rover, attualmente previsto verso metà maggio.
Le possibili collisioni di Tianwen-1
Intuitivamente si potrebbe pensare che il rischio di collisione in orbita marziana sia estremamente basso, visti i pochi orbiter presenti. Attualmente in orbita ce ne sono 8 di cui solo 3 della NASA. Tuttavia, come è emerso da una presentazione del MADCAP, risulta che il rischio di approcci ravvicinati è relativamente molto alto nonostante il numero irrisorio di sonde presenti. La possibilità di incontri ravvicinati tra le sonde è causata dal fatto che una buona parte di queste missioni tendono ad utilizzare delle orbite simili per effettuare diverse campagne di osservazione di Marte. Inoltre le possibilità di manovra degli orbiter è fortemente influenzata dalla limitata quantità di propellente.
Per mitigare questo problema, il JPL ha creato un programma apposito: MADCAP. Tale programma si occupa di studiare le orbite delle diverse missione marziane al fine di prevenirne le collisioni. MADCAP scambia già le informazioni con l’ESA che su Marte ha Mars Express e TGO, l’ISRO e recentemente anche con gli Emirati arabi uniti.
In quest’ottica, l’assenza di dati da parte della CNSA è stata fonte di grande preoccupazione per il programma le cui informazioni erano puramente limitate a quelle rese pubbliche, che per la Cina sono tradizionalmente molto scarse. Si pensi, per esempio, che gli strumenti a bordo di Tianwen-1 sono stati resi pubblici nel dettaglio solo a distanza di quasi sei mesi da lancio di Tianwen-1.
Il Wolf Emendament nel dettaglio
Come già detto, la collaborazione tra NASA e Cina è strettamente regolata dal Wolf Emendament, un emendamento promulgato nel 2013 da Frank Wolf. Spesso presentato come un divieto, in realtà il Wolf Emendament non proibisce totalmente la cooperazione tra NASA e CNSA. Tuttavia, né impone molti limiti, tra cui richiedere l’autorizzazione del congresso per fare qualsiasi tipo di interazione.
Attualmente, la legge prevede che la NASA non possa scambiare con la Cina nessun tipo di tecnologia ritenuta sensibile ai fini di sicurezza nazionale. Pertanto, qualora la NASA decidesse di fare un progetto con il colosso asiatico dovrebbe passare il vaglio del congresso e dell’FBI. Quest’ultima dovrebbe certificare, oltre alla NASA, che l’eventuale cooperazione tra i due paesi non rappresenti un pericolo di trasferimento tecnologico che possa danneggiare la sicurezza degli Stati Uniti.
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