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| On 4 anni ago

Perseverance ha mosso i suoi primi passi su Marte

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Il 4 marzo il rover Perseverance ha mosso i suoi “primi passi” sulla superficie di Marte, muovendosi di 6.5 metri. Questo movimento è il primo test di mobilità che esegue il rover, e sembra essere andato alla perfezione. Dopo questa manovra, Perseverance inizierà la vera attività scientifica, e si prevede che nelle prossime settimane si muova con spostamenti regolari di circa 200 metri o più e inizi a calibrare tutti gli strumenti. “La trazione a sei ruote motrici del rover ha risposto in modo superbo. Ora siamo fiduciosi che il nostro sistema di trasmissione sia a posto, in grado di portarci ovunque la scienza ci conduca nei prossimi due anni”. Questo è quello che ha affermato Anais Zarifian, Mars 2020 Perseverance rover mobility test bed engineer al Jet Propulsion Laboratory della NASA.

L’importante è iniziare con piede giusto

La manovra di Perseverance è durata ben 33 minuti. Durante questo periodo il rover si è mosso in avanti di 4 metri, si è girato di circa 150 gradi a sinistra e poi è indietreggiato di altri 2.5 metri. Grazie a questa manovra gli ingegneri del JPL hanno anche potuto osservare il punto dove il rover è atterrato per studiare come il rover e i retrorazzi hanno modificato la superficie. Questa manovra è stata particolarmente importante non solo per controllare lo stato di salute dell’hardware di Perseverance, ma anche del suo software. Il 26 febbraio, al suo ottavo giorno sul pianeta rosso, la NASA ha aggiornato il software di bordo, sostituendo il programma dedicato alla manovra di atterraggio con quello che ora verrà usato per muoversi sulla superficie.

Prima della breve manovra, anche gli strumenti scientifici del rover sono stati testati per la prima volta. Prima di tutto è stato controllato il Radar Imager for Mars ‘Subsurface Experiment (RIMFAX) e il Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment (MOXIE). Poi hanno utilizzato i due sensori per la misura del vento, posizionati sullo strumento Mars Environmental Dynamics Analyzer (MEDA). Questo è una barra orizzontale che si estende circa a metà dell’altezza del braccio del rover dove sono posizionate le telecamere (MastCam).

Infine, il 2 marzo, è stato anche testato il braccio robotico, sul quale è posta la trivella che raccoglierà i campioni di suolo e gli esperimenti PIXL, Planetary Instrument for X-ray Lythochemistry e SHERLOC, Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics and Chemicals. Durante questo test, il braccio di due metri è stato sbloccato dal rover e sono state flesse tutte e cinque le sue articolazioni.

Un nuovo nome per un nuovo sito marziano

La NASA ha anche affermato di aver assegnato un nome al punto in cui Perseverance è atterrato. Questo nome, non sarà ufficiale, in quanto ogni denominazione di luoghi e oggetti nel sistema solare e oltre deve essere assegnato dall’Unione Astronomica Internazionale. E’ però usanza alla NASA dare dei nomi informali a determinati luoghi. Il sito di Perseverance da ora si chiamerà Octavia E. Butler Landing, in onore dell’autrice di fantascienza americana.

La zona di atterraggio di Perseverance, rinominata dalla NASA Octavia E. Butler Landing. Credits: NASA/JPL.

Octavia E. Butler è stata la prima donna afroamericana a vincere sia l’Hugo Award che il Nebula Award, due dei più importanti premi letterari per la fantascienza a livello internazionale. Kathryn Stack Morgan, deputy project scientist della missione Perseverance, ha affermato come i protagonisti dei romanzi di Butler, rappresentassero sempre caratteristiche come determinazione e inventiva, proprio le caratteristiche che vuole festeggiare Perseverance.

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