La storia delle perdite a bordo della ISS sembra non volersi concludere mai. È passato più di un anno dalla scoperta della prima crepa e ancora l’epilogo della vicenda sembra essere lontano. Il rilascio di aria incontrollato dal modulo Zvezda sta provocando ancora molti grattacapi agli ingegneri a terra e agli astronauti a bordo. A causa delle perdite, che equivalgono a un foro con un diametro di 0.2 mm, la pressione dell’aria nella stazione scende di 5.3 millibar al giorno, comunque lontano dai valori di emergenza di 6.7 millibar al minuto. Per compensare la perdita, la ISS deve essere regolarmente pressurizzata con aria, azoto e ossigeno. Tuttavia, i serbatoi di riserva stanno iniziando lentamente a svuotarsi rendendo obbligatorio un rifornimento da Terra.
Attualmente a bordo della ISS vi sono i cosmonauti Sergei Ryzhikov, Sergey Kud-Sverchkov , gli americani Kathleen Rubins , Michael Hopkins , Victor Glover e Shannon Walker, e il giapponese Soichi Noguchi.
Le puntate precedenti
Riassumiamo molto brevemente la storia di questo inconveniente. Una piccola perdita d’aria sulla ISS è stata registrata a settembre 2019. Nell’ottobre 2020 gli astronauti hanno scoperto una fessura lunga 4.5 centimetri nella camera intermedia del modulo Zvezda. Questa successivamente è stata riparata, anche se in maniera temporanea. Si è poi provato a adottare una soluzione “definitiva” mediante l’applicazione di un cerotto in gomma ed alluminio. Tale rimedio, se pur promettente, non ha affatto risolto il problema. Zvezda continua a perdere aria.
Il 19 dicembre da alcune comunicazioni tra l’equipaggio a bordo della ISS e il controllo a Terra è emersa la presenza di una nuova perdita nel modulo Zvezda. Il cosmonauta Sergei Ryzhikov, che si trovava sulla ISS, ha notato che dell’aria stava uscendo dalla camera di transizione del modulo.
Gli eventi più recenti
Per cercare una soluzione definitiva al problema, si è deciso di fornire agli astronauti un nuovo dispositivo per le ricerche. A bordo della capsula di rifornimento Progress MS-16, arrivata alla ISS il 17 febbraio, vi erano un microscopio ad altissima precisione e alcuni materiali per le riparazioni. Si è provato ad utilizzare lo strumento il 20 febbraio, ma il tentativo non è andato a buon fine, i motivi rimangono sconosciuti. Il controllo missione ha chiesto agli astronauti di inviare delle immagini del dispositivo per capire quali fossero i problemi insorti. Solo martedì l’equipaggio è riuscito a fare una serie di buoni scatti utilizzando il microscopio, questi ultimi sono tuttora allo studio di un’intera squadra di specialisti.
Mercoledì scorso l’equipaggio è stato in grado di stabilire la posizione preliminare della seconda perdita. Gli astronauti hanno dovuto coprire questo foro con pellicole di plastica per assicurarsi che la perdita d’aria fosse localizzata in quella zona. Tuttavia, Ryzhikov ha affermato che vi sono stati problemi durante l’applicazione dei film e che non era ancora possibile incollarli su un certo numero di superfici.
Il 23 febbraio è stato disattivato il sistema di alimentazione dell’ossigeno SKV-1 per facilitare la ricerca delle fughe d’aria.
Stando a quanto riferisce il report Nasa sulle attività degli astronauti nella giornata di ieri (24 febbraio) l’equipaggio ha completato diverse attività per caratterizzare la prima frattura nota nello scafo del modulo Zvezda. Gli astronauti hanno rimosso la toppa flessibile ed eseguito un’ispezione visiva con lenti d’ingrandimento e confermando la presenza di una perdita. Hanno poi raccolto i dati della crepa usando l’Array Ultrasonic Leak Detector (AULD), il microscopio scalare e l’Eddy Current Device. Successivamente, l’equipaggio ha segnato i bordi della frattura, creato una replica della frattura e poi ha sigillato nuovamente la frattura con la toppa flessibile in gomma e alluminio.
Spiacevoli sorprese e qualche speranza
Stando a quanto emerge dalle comunicazioni tra il Mission Control Center e gli astronauti a bordo della ISS il totale delle fratture presenti potrebbe ammontare almeno a 6. Dall’inizio di questa vicenda molte di esse sono state localizzate e sono sotto osservazione. Gli astronauti hanno infatti applicato delle “cupole” (film in plastica in grado di rilevare la presenza di una perdita)in diverse zone dello scafo. Nei prossimi giorni saranno noti gli esiti di queste ulteriori indagini, ma la tensione sembra essere molto alta. Ancora una volta però la situazione sembra essere sotto controllo.
“Domani faremo un esame della fessura numero tre, accanto alla docking station. E venerdì, un esame delle tre fessure su cui avete installato le cupole”. Così è stato riferito al cosmonauta Sergei Ryzhikov dal Centro di controllo della missione della regione di Mosca.
Le buone notizie sembrano invece arrivare dalla prima crepa. La fessura che ha dato inizio a questa interminabile vicenda sta per essere definitivamente riparata. Sembra infatti che nella prossima settimana gli inquilini della ISS impiegheranno i materiali arrivati a bordo della Progress MS-16 per chiudere una volta per tutto il foro a bordo del modulo Zvezda.
Un terribile incubo
Abbiamo seguito con apprensione le vicende legate a queste perdite. Quello che sembrava essere un “brutto sogno” per la Stazione Spaziale Internazionale si è trasformato prima in un incubo ed ora sta assumendo i contorni di una cruda, terribile e per certi versi triste realtà. Il modulo Zvezda, enorme patrimonio scientifico della ISS, sta mostrando sempre di più i segni della sua vecchiaia, donando a questa vicenda un velo di malinconia.
Si riuscirà finalmente a porre la parola fine a questa storia? Noi non sappiamo dirvelo. Di sicuro continueremo a seguirne le evoluzioni con la speranza che presto, questo terribile incubo finisca.
Aggiornamento 25 febbraio
Il 25 febbraio il cosmonauta Sergei Ryzhikov ha svolto un’analisi approfondita della “fessura numero 3” a bordo del modulo Zvezda. Nelle indagini Ryzhikov ha utilizzato il microscopio scalare e un rilevatore di difetti a correnti parassite. La fessura è localizzata nella camera intermedia del modulo vicino alla stazione di attracco ed è sotto osservazione da diverso tempo. I risultati delle analisi sono incoraggianti: non si tratta di una crepa! Non vi sono infatti segni di perdite d’aria. Il cosmonauta ha poi proceduto a una riparazione temporanea della fessura.
Aggiornamento 1 marzo
Venerdì sera, i cosmonauti russi hanno chiuso il portello della camera intermedia per verificare l’entità della perdita d’aria. Le misurazioni sono avvenute a intervalli di 4 ore. Nel week-end la pressione è passata da 0,973 bar sino a 0.619 bar segnalando la possibile presenza di ulteriori micro-lacerazioni nel modulo.
Vi sono però anche delle buone notizie. Stando a quanto emerge dalle comunicazioni tra gli astronauti a bordo della ISS e il controllo missione sono iniziate oggi le attività di riparazione della prima crepa nello scafo del modulo Zvedza. La fessura sembra a sua volta essere composta di due micro-fori. Le riparazioni dovrebbero durare all’incirca 5 giorni.
Ecco un piccolo programma day-by-day del processo di riparazione:
- Lunedì, Sergei Ryzhikov e Sergey Kud-Sverchkov hanno preparato la fessura per il processo di perforazione. Proteggendosi con respiratori e guanti, hanno applicato il sigillante Anaterm alla crepa che è stata poi coperta il posto con gommapiuma ed un nastro isolante.
- Martedì sarà applicato uno strato di un altro sigillante (adatto per saldare a freddo) e si segneranno i punti per la successiva perforazione
- Mercoledì avrà luogo la perforazione del primo foro, per il secondo si dovrà aspettare giovedì. Entrambi i fori saranno sigillati con mastice e film temporanei di fluoroplastica e colla. Più tardi, le pellicole saranno rimosse, le superfici saranno levigate e pulite con salviette imbevute di alcol e sarà applicato un secondo strato di sigillante.
- Venerdì verrà applicato un terzo strato di sigillante sulla crepa e verrà messa la toppa finale.
Sarà una settimana impegnativa per i cosmonauti a bordo della ISS, non ci resta che augurarci che tutto vada per il meglio.
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