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| On 4 anni ago

Cina e Russia hanno firmato un memorandum per costruire una stazione lunare

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La Cina e la Russia sembra abbiano fatto un altro passo importante nella direzione di mutua collaborazione per l’esplorazione della Luna. Ieri, 13 febbraio, il giornalista Andrey Baklitskiy ha condiviso il testo di un Memorandum of Understanding presentato dalla parte russa. Il documento, leggibile poco sotto in questo articolo, indica l’intenzione russa, “in accordo con la controparte cinese” di impegnarsi in una collaborazione per la costruzione di una stazione lunare internazionale. 

Queste intenzioni sono manifestate da parecchi anni. Uno degli aspetti più importanti, sta innanzitutto nella parola internazionale. L’intenzione sino-russa è per ora quella di porre, sulla carta, una qualche alternativa al Programma Artemis della controparte occidentale. Difficile per ora capire se queste intenzioni, e questo accordo, possano sfociare in un progetto reale o se servano solo a non farsi trovare impreparati sulla scena internazionale spaziale.

Il Memorandum of Understanding

Traduzione:

Il Governo della Federazione Russa accoglie la proposta di Roscosmos, in accordo preliminare con la controparte cinese, di firmare il memorandum di cooperazione tra il Governo della Federazione Russa e il Governo della repubblica popolare Cinese riguardo la cooperazione nel campo della costruzione della stazione lunare internazionale. Inoltre si incarica Roscosmos di sottoscrivere questo memorandum in vece della Federazione Russa, dando la possibilità di sottoscrivere qualsiasi cambiamento che però non infici il carattere generale dell’accordo.

Il primo ministro, Michail Mišustin

Traduzione di Astrospace.it

Qualche chiarimento

La prima osservazione che è necessario fare a questo accordo, è che riguarda solamente un memorandum di cooperazione. Questo significa che le parti coinvolte si impegnano ad effettuare studi per trovare un modo per collaborare in futuro. Non si tratta di nulla di pratico, e come detto sopra, non c’è la certezza che questo memorandum sfoci in accordi veri e propri. Le dichiarazioni di intesa che gli USA firmarono lo scorso anno, erano invece un segnale forte alla successiva firma degli Accordi Artemis. Non è detto che questa volta ci sia per forza un seguito.

La seconda osservazione da fare, è che nonostante del documento si parli di stazione lunare internazionale, la collaborazione sino-russa non sfocerà per forza in una stazione permanente sulla superficie della Luna. Se avrà un seguito, potrà anche trattarsi della costruzione di un satellite scientifico, o di una missione robotica sulla superficie. Questi obbiettivi, non sono da scartare, in quanto potrebbero essere raggiunti senza per forza ledere i rapporti russi con gli USA e la NASA, e quindi una possibile collaborazione di Mosca in Artemis.

Il ruolo della Russia in Artemis

Il programma di esplorazione lunare Artemis, è attualmente supportato al 100% da: USA, ESA, Canada, Giappone. Questi sono gli stati che partecipano ad Artemis, al Lunar Gateway, e che hanno firmato gli Accordi Artemis. La collaborazione Russa era invece quasi data per certa all’inizio dei lavori per la costruzione della stazione Lunar Gateway. L’intenzione iniziale era infatti quella di “replicare” la struttura organizzativa che aveva creato e che sta gestendo la ISS. In questa la Russia ha ovviamente un ruolo importante.

Uno dei primi schemi del Lunar Gateway, con prevista la collaborazione di Roscosmos. Per vedere quello aggiornato. Credits: NASA.

Mosca non ha però visto di buon grado le grandi pretese americane in termini di richieste e di offerte, additando la NASA e il governo di Trump di “colonialismo spaziale” in più occasioni. Al momento, non c’è ancora nessun indizio che la Russia possa partecipare alla costruzione del Lunar Gateway. In questi anni Mosca sta però perdendo molta della sua influenza spaziale, a partire dalla perdita del monopolio dei viaggi verso la ISS e con una diminuzione quasi costante dei fondi dedicati a Roscosmos. La partecipazione russa alla costruzione di una stazione lunare con la Cina è quindi senza dubbio molto politica, più che pratica. Visti gli ultimi successi, e le grandi ambizioni di Pechino, non si può certo dire lo stesso della controparte orientale di questo nuovo accordo.

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