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| On 4 anni ago

La Russia punta a 30 lanci per il 2021, la CASC cinese a 40

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La China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC) ha annunciato di aver in programma ben 40 lanci per il 2021. Questo è lo stesso obbiettivo che si era prefissata per il 2020, ma la situazione ora è molto diversa. Nell’anno appena concluso la CASC è riuscita a lanciare 34 missioni, e altre 5 sono state effettuate da realtà cinesi private, portando il totale dell’intero Paese a 39.

La grande differenza con il prossimo anno sta nel fatto che le costellazioni Beidou (il GPS cinese) e la Gaofen (satelliti per l’osservazione terrestre) sono già state completate. Nel 2021 avranno invece un ruolo centrale sopratutto le missioni dedicate alla nuova Stazione Spaziale Cinese. Innanzitutto si inizierà con il lancio del primo modulo, attualmente previsto per il secondo semestre del 2021. Poi, prima della fine dell’anno è prevista almeno una missione con equipaggio e almeno una missione di rifornimento con il cargo Tianzhou.

Un render non ufficiale della nuova Stazione Spaziale Cinese. Credits: Credit: Adrian Mann/ bisbos.com

La seconda differenza con il 2020 sarà inoltre che sono previsti molti lanci di realtà private, che dovrebbero superare di gran lunga le 5 missioni dell’anno appena concluso. Fra queste è giusto ricordare Exspace, che dovrebbe lanciare il proprio vettore Kuaizhou in almeno tre missioni diverse. Landspace dovrebbe lanciare la prima missione orbitale con il proprio vettore a metano e ossigeno liquidi e iSpace fare lo stesso. Quest’ultima dovrebbe inoltre eseguire i primi hop a bassa quota del prototipo (e forse anche del vettore finale) Hyperbola-2.

Nel 2020 la Cina, dopo tre anni come Paese col maggior numero di lanci, è stata scalzata dagli Stati Uniti, che hanno concluso con 44 missioni spaziali. Il prossimo anno, nonostante le ambizioni cinesi, anche gli Stati Uniti hanno un fitto programma, guidato ancora una volta da SpaceX (che punta a superare da sola le 30 missioni) e da Rocket Lab, che dovrebbe effettuarne più 20.

Le ambizioni russe

Anche la Russia ha comunicato di aspettarsi un anno impegnativo. Il 2020 è stato concluso con 17 missioni spaziali, il numero più basso da quando esiste la Russia, cioè dal 1992. Il 2020 è stato però un anno particolare, che difficilmente ci permette di inserirlo legalmente in statistiche di questo tipo.

Per il 2021 la Russia si aspetta di gestire almeno 30 lanci, fra missioni civili e militari. Queste saranno divise fra i tre spazioporti russi (Baikonur, Plesetsk e il nuovo Vostochny) e quello europeo di Kourou, da cui parte il vettore Soyuz, che però è usato da Arianespace. Quest’ultimo dovrebbe essere usato ampiamente per il lancio di satelliti OneWeb, megacostellazione che entro la fine dell’anno dovrebbe contare almeno 300/400 satelliti in orbita. I OneWeb sono lanciati a gruppi di 36.

Il modulo Nauka durante i test precedenti al suo invio allo spazioporto di Baikonur.

Uno dei lanci più importanti sarà sicuramente quello del nuovo modulo della Stazione Spaziale Internazionale Nauka, con partenza prevista per la primavera. Un’altra missione fondamentale sarà Luna-25 che riporterà la Russia sulla Luna alla fine dell’anno. Attualmente la prima missione dell’anno è il lancio della capsula Progress MS16 previsto per il 15 febbraio.

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