Il 2020 per SpaceX si chiude con una missione per conto del National Reconnaissance Office (NRO), un dipartimento che si occupa della gestione e realizzazione di satelliti militari. L’NRO fa parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ed i sui lanci sono tutti secretati. Della missione denominata NROL-108 non sappiamo quindi nulla. Il carico potrebbe essere composto da uno o più satelliti; alcune voci indicavano un probabile rilascia in orbita terrestre bassa.
L’unica piccola informazione riguarda il peso, stimato in meno di 7000 kg. Il Falcon 9 con numero di serie B1059 infatti, dopo essersi separato dal secondo stadio, è ritornato direttamente sulla terraferma. Tale manovra infatti, denominata Return To Launch Site (RTLS), non può essere eseguita per carichi troppo pesanti. Si tratta della seconda missione di SpaceX per conto della NRO. La prima partì l’1 maggio 2017 ed era denominata NROL-76.
Il B1059 si è staccato dalla rampa di lancio 39A alle 15:00 del 19 dicembre ed è rientrato sulla LZ-1 dopo circa 8 minuti e 15 secondi. SpaceX ha successivamente interrotto la live su richiesta del cliente, per non mostrare l’orbita in cui veniva rilasciato il carico. Nel seguente video è presente un replay del lancio.
Liftoff! pic.twitter.com/AG4rAR6qNp
— SpaceX (@SpaceX) December 19, 2020
Sempre maggiore fiducia ai Falcon 9…
NROL-108 rappresenta il quinto volo per il booster B1059. SpaceX lo utilizzò la prima volta il 5 dicembre 2019, per portare in orbita il vecchio modello di Cargo Dragon per la missione CRS-19. Questo Falcon 9 poi supportò una missione simile il 7 marzo 2020, con il lancio di CRS-20. L’azienda di Musk ha successivamente utilizzato questo booster per le missioni Starlink-8, il 13 giugno, e SAOCOM 1B, 31 agosto.
Per la prima volta quindi, SpaceX completa una missione governativa con un Falcon 9 al quinto volo e senza eseguire il consueto static fire test. Prima della maggior parte dei lanci infatti, SpaceX controlla che tutti i sistemi funzionino correttamente, accendendo per pochi secondi i 9 motori Merlin tenendo il razzo a terra. Con questo recupero SpaceX ha effettuato ben 70 rientri di successo, il che vuol dire 70 razzi che non sono caduti nell’oceano.
Falcon 9’s first stage has landed on Landing Zone 1 pic.twitter.com/mR18Qv3GoC
— SpaceX (@SpaceX) December 19, 2020
Il riutilizzo e l’assenza di tale prova pre volo indica che i Falcon 9, anche quelli usati, sono razzi molto affidabili. Proprio per tale ragione, anche il governo ha deciso di sfruttarli, soprattutto per risparmiare sui costi di lancio. Non solo la NRO, anche la Space Force ha rinegoziato il contratto stipulato con SpaceX per portare i orbita i nuovi satelliti GPS con razzi riutilizzati. Tale manovra ha permesso alla nuova forza armata americana di risparmiare fino a 65 milioni di dollari.
Nonostante fosse al quinto volo, il B1059 è poi atterrato perfettamente sulla LZ-1, regalandoci riprese molto dettagliate del rientro. È la prima volta che SpaceX effettua un RTLS con un booster riutilizzato così tante volte. L’azienda di Musk termina quindi il 2020 con 26 lanci conclusi con successo. Un nuovo primato per l’azienda, che nel 2018, anno del precedente record, si fermò “solo” a 21 missioni.
…Nonostante i problemi alla partenza
La partenza della missione NROL-108 era già stata tentata giovedì 17 dicembre. Quando mancava 1 minuto e 53 secondi alla partenza il lancio è stato interrotto dai sistemi automatici. SpaceX ha provato a risolvere il problema all’interno della finestra di lancio, che si chiudeva alle 18, ma poi si è dovuto rimandare a oggi, sabato 19. L’interruzione è stata provocata da un sensore posto nel secondo stadio, che ha rilevato una pressione più alta del previsto nel serbatoio dell’ossigeno.
Il problema quindi, non era nemmeno dovuto al primo stadio, ma al secondo. Il Falcon 9 è stato riportato a terra orizzontale e risolto il problema si è potuto procedere al lancio.
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