Questa mattina è stato registrato un aumento delle azioni dell’azienda STMicroelectronics dell’1.3%, cresciuto al +2.5% all’ora di pranzo. Il motivo di questo aumento risiede nella notizia, emersa poco dopo, che all’interno dell’antenna di connessione al servizio Starlink, sono presenti i chip dell’azienda italo-francese.
STMicroelectronics è nata nel 1988 dalla fusione dell’italiana SGS Microelettronica e della francese Thomson Semiconducteurs. Non c’è però da sorprendersi troppo della presenza dei componenti dell’azienda a bordo del prodotto di SpaceX. I chip di STMicroelectronics sono infatti presenti in moltissimi prodotti elettronici di largo consumo, dagli elettrodomestici, alle auto, fino ad alcuni smartphone.
I componenti prodotti da STMicroelectronics per SpaceX si troverebbero all’interno della parabola Starlink. Questa è quella in dotazione ad ogni utente per collegarsi al servizio di connessione internet satellitare. Attualmente in USA si sta svolgendo il servizio di beta pubblica e molti utenti stanno quindi sperimentando le prestazioni del servizio.
I chip dentro l’antenna Starlink
Secondo quanto riportato da una fonte di Business Insider, l’accordo con SpaceX è stato firmato lo scorso anno, ma è stato poi esteso. Il contratto comprendeva la fornitura di chip per la produzione di un milione di antenne. Sempre secondo questa fonte, il prezzo di produzione di ogni antenna, per SpaceX si aggirava intorno ai 2400 dollari.
Attualmente non c’è nessuna informazione ufficiale su quali siano i chip forniti da STMicroelectronics e il loro scopo. Questa settimana lo YouTuber Kenneth Keiter ha però registrato un video in cui smonta l’antenna Starlink. In questo processo sono inquadrati i chip, che dovrebbero essere un microprocessore, e una serie di chip per amplificare il segnale radio. Di questi ultimi dovrebbero essercene a decine all’interno dell’antenna Starlink.
Le sigle inquadrate nel video non sono attualmente presenti nel catalogo di STMicroelectronics. Questo potrebbe significare la costruzione di chip personalizzati solo per SpaceX. In alternativa potrebbe anche esserci la richiesta di un involucro speciale, con una sigla diversa, per evitare il processo di reverse engineering da parte dei concorrenti di Starlink.
Oltre a queste componenti non è chiaro quante altre possano essere prodotte dall’azienda Italo-Francese, anche se dato il volume di terminali programmati da SpaceX si tratta comunque di contratti importanti. Non avendo informazioni ufficiali e precise su quali siano i chip in questione non possiamo nemmeno affermare dove siano prodotti, se negli stabilimenti italiani o altrove.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.