Dopo soli 5 giorni dalla partenza della Dragon Resilience, SpaceX lancia un altro Falcon 9, questa volta per portare in orbita il satellite Sentinel-6A. Il suo scopo principale, è quello di monitorare il livello dei mari, studiandone ad esempio l’innalzamento, causato dal cambiamento climatico. Il satellite è stato denominato Michael Freilich, per commemorare l’oceanografo americano ed ex direttore della divisione di scienze della terra della NASA, scomparso quest’estate.
Sentinel-6A è il primo satellite della rete Copernicus, realizzato con una collaborazione tra NASA ed ESA. L’agenzia americana quindi, diventa il primo ente internazionale ad entrare a far parte del programma di osservazione terrestre dell’Unione Europea. Hanno collaborato anche la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), la European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites (EUMETSAT) ed il centro nazionale francese per gli studi spaziali (CNES).
Tutto quello che dovete sapere su Sentinel 6A, la prossima sentinella europea lanciata da SpaceX.
Per monitorare il nostro pianeta, il satellite effettuerà un’orbita ogni 112 minuti e 26 secondi, completando circa 13 orbite al giorno. In questo modo, Sentinel riesce a mappare il 95% della superficie dei mari non coperti dai ghiacci in soli 10 giorni. Grazie a questa missione, SpaceX torna a lanciare dalla base californiana di Vandenberg, stabilendo anche un nuovo record.
Liftoff! pic.twitter.com/wnkvwe09Lb
— SpaceX (@SpaceX) November 21, 2020
Un altro Falcon 9 nuovo per Sentinel 6A
SpaceX ci ha abituati a veder volare Falcon 9 con diversi voli alle spalle. Questa missione invece rappresenta il terzo lancio consecutivo in cui SpaceX utilizza un razzo completamente nuovo. Proprio sugli ultimi tre Falcon 9 nuovi, sono stati riscontrati difetti di fabbricazione nei motori. L’azienda di Musk ha quindi dovuto sostituire due motori Merlin sui tutti e tre gli ultimi razzi. Tutte le missioni sono state comunque completate con successo, compresa quella odierna.
Il Falcon 9 utilizzato per portare in orbita il Sentinel-6A ha numero di serie B1063 e segna il ritorno dei lanci dalla base militare di Vandenberg. Ciò non accadeva dal 12 giugno 2019, quando SpaceX portò in orbita i tre satelliti RADARSAT. Anche SAOCOM 1B sarebbe dovuto partire da questa base, ma l’azienda aerospaziale californiana ha avuto il permesso di completare questa missione dalla Florida.
Un rientro “particolare”
Siccome il carico non era eccessivamente pesante, “solo” 1400 kg, il B1063 ha potuto conservare carburante per rientrare direttamente sulla terraferma, atterrando sulla Landing Zone 4. Questa è situata proprio accanto al pad di lancio. Nel seguente video si vede l’ultima parte del rientro.
Falcon 9’s first stage has landed on Landing Zone 4 pic.twitter.com/eDrI5HSXaJ
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Il Falcon 9 ha dovuto effettuare una particolare manovra per raggiungere la LZ-4, accendendo per tre volte i motori. Era però l’unico modo per poter recuperare questo booster, poiché entrambe le chiatte in possesso di SpaceX si trovano in Florida. Per il medesimo motivo, l’unico modo per recuperare le coperture del Falcon 9 è quello di utilizzare la nave NRC Quest, che aveva il compito di recuperare la prima Dragon cargo, ormai pensionata, al rientro dalle missioni di rifornimento della ISS.
Dopo circa un’ora dalla partenza c’è stata infine la separazione del satellite dal secondo stadio, visibile nel seguente video. Inizia ufficialmente la missione della sesta sentinella del programma Copernicus.
Deployment of Sentinel-6 Michael Freilich confirmed pic.twitter.com/1ZsiSOyeaj
— SpaceX (@SpaceX) November 21, 2020
Sentinel-6A è la ventiduesima missione del 2020 per SpaceX, che in questo modo stabilisce un nuovo record di lanci annuali. Il primato precedente era stato stabilito nel 2018, quando vennero effettuati 21 lanci. Prima della fine dell’anno, tale numero è destinato ad aumentare, date le diverse missioni già in programma, come Starlink-15 e CRS-21.
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