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| On 4 anni ago

Giro di boa, ci si prepara all’arrivo su Marte. Cronache Marziane

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Le sonde in viaggio hanno terminato la prima metà del loro tragitto verso il pianeta rosso, mentre da Terra si continua a monitorare la loro salute, che rimane ottima. Un nuovo studio di MAVEN potrebbe spiegare parte dell’acqua persa da Marte nel corso delle ere. Intanto, i paracadute di ExoMars sono stati testati e la Cina ha ufficializzato il sito di atterraggio di Tianwen 1. Di tutto questo parleremo il questo articolo mensile di Cronache Marziane

Curiosity

Dopo un soggiorno di oltre tre mesi ed altrettanti campioni di suolo raccolti ed analizzati, nell’ultima settimana di Ottobre il rover ha abbandonato il sito Mary AnningHa poi ripreso ad inerpicarsi lungo le pendici del monte Sharp, con l’obiettivo di raggiungere un’altra zona di interesse mineralogico nota come “sulfate bearing unit”. Si prevede che giunga a destinazione nelle prime settimane del 2021, ma tutto dipenderà da cosa incontrerà lungo il percorso.

Se dovesse avere la possibilità di studiare campioni che suscitano l’interesse dei ricercatori, si prevedono altre soste più o meno lunghe sul percorso. Una di queste ha interessato una formazione rocciosa denominata MayboleSi tratta di un blocco roccioso, parte integrante del terreno, che ha catturato l’attenzione delle squadre di terra. La sua particolare conformazione, infatti, suggerisce che per qualche motivo ancora sconosciuto, esso abbia subìto un processo erosivo meno aggressivo rispetto alle zone circostanti.

La formazione rocciosa denominata Maybole, in un’immagine scattata da Curiosity. Credits: NASA/JPL

Si sono resi necessari numerosi giorni ed altrettante manovre per posizionare il rover nella posizione più sicura possibile, che al contempo garantisse ai suoi strumenti la possibilità di effettuare le dovute osservazioni.

A complicare ulteriormente le cose, il fatto che Curiosity operasse su un terreno inclinato di oltre 25°. Su suoli di questo tipo, anche il minimo movimento del braccio robotico provoca uno spostamento del centro di gravità ed il conseguente rischio di scivolamento delle ruote. Questo ha due effetti indesiderati: complicare la vita al sistema di guida autonoma del rover e usurare ulteriormente le ruote, già particolarmente provate dagli oltre venti kilometri percorsi su Marte.

Il selfie scattato da Curiosity, risultato dell’unione di 59 singoli scatti. Credits: NASA/JPL

Perseverance

Mancano ormai solo novanta giorni all’atterraggio di Perseverance nel cratere marziano Jezero. Lo scorso 27 Ottobre, il rover ha effettuato il giro di boa, avendo percorso metà dei 500 milioni di kilometri del suo viaggio interplanetario.

Durante questa fase del volo, continuano i test per verificare che tutti i sistemi di bordo siano in buona salute. Nelle scorse settimane è stato il sistema MEDLI2 a finire sotto la lente d’ingrandimento. Acronimo di Mars Entry Descent and Landing Instrumentation 2, questo set di sensori sarà di fondamentale importanza durante la fase di ingresso nell’atmosfera marziana. I test hanno dato esito positivo: un grande traguardo in vista dell’arrivo previsto per il 18 Febbraio. Nei giorni immediatamente successivi è stato il turno di PIXL e SHERLOC.

Un altro evento degno di nota ha avuto luogo il 29 Ottobre. Si è trattato di una simulazione completa dell’atterraggio, seguito pochi giorni fa dalle prime “operazioni di terra simulate”.
Questi test mirano a verificare che i team di terra siano pronti ad operare il rover nei giorni immediatamente successivi all’atterraggio, dovendo eventualmente gestire qualche difficoltà inaspettata. Si prevede durino cinque giorni e si attende un comunicato ufficiale NASA al loro termine.

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Lo scudo termico ed il guscio che racchiudono Perseverance durante la fase di crociera verso Marte. I sensori del MEDLI2 sono sparsi lungo la loro superficie. Credits: NASA/JPL

La prossima correzione di rotta è prevista per il 18 Dicembre, a soli sessanta giorni dall’arrivo.
La NASA ha rilasciato un video che descrive i test svolti negli scorsi anni per garantire la massima sicurezza e precisione possibili durante la fase di atterraggio.

Hope

A seguito di una nuova correzione di rotta eseguita lo scorso 8 Novembre, gli Emirati Arabi Uniti hanno ufficializzato la data di arrivo al Pianeta Rosso: sarà il 9 Febbraio 2021.
Hope sarà dunque la prima delle tre missioni lanciate quest’anno a giungere a destinazione.
L’arrivo è previsto in concomitanza con il cinquantesimo anniversario della formazione degli Emirati Arabi.

Durante la fase di crociera attuale, gli operatori di Terra monitorano la buona salute degli strumenti un paio di volte la settimana. Alcuni strumenti di Hope, invece, sono in procinto di mettersi all’opera: nel corso delle prossime settimane, uno spettrometro rileverà eventuali tracce di idrogeno nello spazio interplanetario vicino a Marte. I dati verranno incrociati con quanto rilevato da BepiColombo nel passaggio ravvicinato di Venere dello scorso 15 Ottobre.

Tramite i contributi di altre sonde, si spera di poter mappare con una miglior precisione la distribuzione di idrogeno nello spazio interplanetario. Si attende ora la quarta ed ultima correzione di rotta per il 29 Dicembre.

Tianwen 1

La Cina ha ufficializzato il sito primario di atterraggio per il lander ed il rover della missione. Si tratta della zona meridionale della Utopia Planitia, situata all’incirca a nord ovest del sito di atterraggio del lander NASA InSight.

La Utopia Planitia, fotografata nel 1977 dalla sonda NASA Viking 2. Credits: NASA/JPL

L’area scelta coniuga un terreno sufficientemente pianeggiante da permettere un atterraggio in sicurezza con un non trascurabile interesse scientifico. La zona è ricoperta da depositi alluvionali, perfetti da studiare con l’ausilio di un rover.

Non si hanno ancora date precise per quanto riguarda l’atterraggio. Sappiamo che la sonda si posizionerà in orbita marziana a Febbraio, per poi iniziare a mappare la superficie del Pianeta Rosso ed in particolare della Utopia Planitia. Questo permetterà poi ai tecnici di terra di restringere ulteriormente la zona di atterraggio all’interno della Utopia Planitia. Si prevede il tentativo di atterraggio verso Maggio o Giugno 2021.

MAVEN

Acronimo di Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN, MAVEN orbita attorno a Marte da sei anni, spesi per lo più a studiarne le dinamiche atmosferiche.

Le ultime osservazioni effettuate con lo spettrometro NGIMS (Neutral Gas and Ion Mass Spectrometer) hanno rivelato la presenza di vapore acqueo a quote che raggiungono i 150 kilometri, un valore finora impensabile. Qui, le particelle cariche sono abbastanza energetiche da fare letteralmente in pezzi le molecole d’acqua, che poi si disperdono nello spazio interplanetario sotto forma di ossigeno ed idrogeno.

MAVEN ha stimato che, a queste quote, il processo di degradazione arriva ad essere dieci volte più efficace. Sembra inoltre esserci una forte dipendenza dalle tempeste di sabbia che imperversano su Marte nella stagione estiva. La forza dei venti è tale da sospingere il vapore acqueo verso l’alto, dove viene poi scisso.

Rendering di MAVEN. Credits: NASA

Questo fenomeno da solo non può spiegare la perdita della stragrande maggioranza dell’acqua del Pianeta Rosso. Eppure, aver fatto luce su di esso aggiunge un tassello al complicato puzzle delle dinamiche atmosferiche marziane, soprattutto quelle relative alla sua volatilità. Un importante supporto a favore di questi studi giungerà dalla sonda araba Hope, il cui arrivo è previsto a Febbraio 2021.

ExoMars

Come riportato lo scorso mese, il rover ESA Rosalind Franklin partirà per Marte all’apertura della prossima finestra di lancio, a Settembre 2022. I tecnici hanno intenzione di sfruttare questi due anni aggiuntivi per aggiornare il software del rover ed effettuare ulteriori test.

Tra questi, di particolare importanza risultano quelli relativi ai paracadute. Essi infatti, oltre ad essere fondamentali per la buona riuscita della missione, sono anche stati la principale causa del ritardo sulla tabella di marcia. L’ultimo test, effettuato il 9 Novembre scorso a partire da una quota di 29 kilometri, ha raggiunto gli obiettivi prefissati per estrazione e decelerazione. Un’ispezione successiva, però, ha rilevato la presenza di qualche piccolo danneggiamento.

Purtroppo, Marte non perdona. Ecco perché i test effettuati sulla Terra devono mirare a garantire la migliore affidabilità possibile. Lo sa bene il predecessore di Rosalind Franklin: il lander Schiaparelli che fallì l’atterraggio morbido sul Pianeta Rosso quattro anni fa. Si prevede un altro test verso la metà del 2021, con alcuni piccoli miglioramenti. Esso fungerà da qualifica finale per la versione da utilizzare nell’atmosfera marziana.

Cronache Marziane viene pubblicato ogni mese, il giorno 20 ed è una rubrica progettata e scritta da Andrea Novelli per aggiornare su tutte le attività che avvengono sul pianeta rosso.

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