L’agenzia spaziale americana ha dato il via ad un intenso programma di simulazione e collaudo dei sistemi che gli astronauti dovranno utilizzare una volta allunati. Nei laboratori del Johnson Space Center si stanno testando gli strumenti e sviluppando approcci di addestramento per le operazioni sulla superficie della Luna. Al banco ci sono le nuove tute per le attività extraveicolari, le quali dovrebbero consentire una mobilità molto superiore da quella concessa agli astronauti della missione Apollo, oltre che numerosissime strumentazioni aggiuntive per l’esplorazione dell’ambiente lunare.
Le attività si stanno concentrando nel Neutral Buoyancy Lab (NBL) dove le grandi piscine vengono utilizzate per simulare la microgravità lunare e presso il sito roccioso di Johnson, un’ampia area di prova all’aperto adibita alla riproduzione delle condizioni morfologiche del terreno lunare.
L’uso delle piscine della NASA
All’interno del NBL gli astronauti stanno simulando diverse attività, tra le quali raccogliere campioni di regolite lunare, esaminare un lander e piantare una bandiera. Sono moltissime le variabili che gli ingegneri devono considerare anche nelle mansioni più semplici e apparentemente banali. Si valuta infatti come il modo in cui l’equipaggio potrebbe salire e scendere una scala in sicurezza, come maneggiare uno scalpello in sicurezza e come condurre passeggiate lunari in condizioni di illuminazione diverse rispetto alle passeggiate dell’era Apollo.
I test saranno fondamentali per la futura pianificazione della missione, inclusa la scelta del numero di passeggiate spaziali da condurre una volta sulla Luna, quanto dureranno e quanto lontano dal lander si spingerà l’equipaggio.
“Possiamo valutare gli strumenti in un laboratorio o in un cantiere roccioso, ma puoi imparare molto di più quando indossi una tuta spaziale pressurizzata e devi lavorare entro i limiti della sua mobilità”, ha affermato Daren Welsh, responsabile del test di attività extraveicolare per questi test di preparazione di Artemis. “Queste simulazioni nel NBL sono preziose per comprendere la componente delle prestazioni umane e garantire che i nostri astronauti siano il più sicuri possibile”.
Non solo in piscina
Ai test subacquei si aggiungono quelli nel sito roccioso presso il Johnson Space Center. Qui verranno condotti esperimenti per lo sviluppo di strumenti per le passeggiate nello spazio. L’interazione tra i membri dell’equipaggio e i centri di controllo scientifico consente agli ingegneri di maturare nuovi approcci per la missione.
Per l’esplorazione extraveicolare la Nasa ha una valida esperienza maturata sulla Stazione Spaziale Internazionale. Tuttavia sulla Luna le condizioni sono profondamente differenti e sarà quindi indispensabile elaborare nuove soluzioni per garantire successo e sicurezza degli astronauti.
Welsh ha così commentato: “C’è molto lavoro da fare per preparare le strutture a lavorare per le missioni lunari e capire come facilitare l’addestramento”.
Le recenti dichiarazioni della Nasa circa la missione Artemis fanno ben sperare tutti coloro che desiderano rivedere l’essere umano sulla luna nel 2024. L’inizio dei test per le passeggiate lunari è un altro segnale molto incoraggiante anche nell’ottica in cui Artemis rappresenta una prova generale per l’esplorazione di Marte.
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