News
| On 4 anni ago

Rocket Lab è pronta a volare, con la promessa di un ricchissimo 2021

Share

Dopo il fallimento del lancio del 4 luglio, la piccola azienda statunitense fondata Peter Beck torna a lanciare dalla rampa di lancio nella penisola di Mahia, in Nuova Zelanda. Il lancio è previsto per il 29 agosto alle ore 03:05 UTC, quando in Italia saranno le 05:05 del mattino. Per il lancio verrà utilizzato il solito Electron, un vettore in 2 stadi per carichi leggeri da inserire nell’orbita terrestre bassa (LHO).

Aggiornamento: causa alti venti in quota il lancio è stato rimandato alla mattina del 31 agosto.

A fine luglio Rocket Lab ha ottenuto dalla FAA l’autorizzazione per riprendere i lanci dopo aver completato l’indagine interna per capire il malfunzionamento che ha portato al fallimento del lancio del 4 luglio. Dopo aver quindi esaminato i dati, hanno rintracciato l’anomalia in una singola connessione elettrica difettosa nel secondo stadio. Questa connessione era protetta in maniera intermittente, causando una resistenza crescente, che ha quindi provocato i il riscaldamento del componente.

Tutto ciò ha causato la liquefazione di ciò che si trovava attorno, interrompendo la connessione elettrica e facendo spegnere il motore del secondo stadio. Il problema di questo componente è stato giudicato “banale”, tanto che il guasto era sfuggito ai test a causa della sua intermittenza. Il CEO e fondatore Peter Beck ha dichiarato che sarebbero stati capaci di risolverlo sia sugli Electron futuri che su quelli già esistenti. E così è stato fatto.

Di nuovo in volo con il primo satellite “Sequoia”

La missione si chiamerà “I can’t believe it’s not optical”, e porterà un microsatellite di circa 100 kg chiamato Sequoia, per la “Capella Space”, una società che fornisce osservazioni della terra su richiesta di terze parti. Con questo lancio l’azienda avrà in orbita il primo satellite operativo in grado di fornire servizi commerciali.

Il nome della missione fa riferimento al Synthetic Aperture Radar (SAR), l’innovativa tecnologia che usano i satelliti della Capella Space per fornire immagini di alta qualità della Terra in qualsiasi condizione climatica; sia di giorno che di notte, anche attraverso le nuvole, superando i limiti delle immagini ottiche di molti altri sistemi. Questi satelliti riescono a rilevare un cambiamento della superficie terrestre fino a 0.5 metri, fornendo informazioni e dati per il monitoraggio della superficie terreste utili all’agricoltura, alla sicurezza del territorio e alle efficienti risposte di soccorso nel caso di disastri.

Il fairing con all’interno il primo satellite commerciale Sequoia. Credits: Rocket Lab.

I Sequoia si posizionano con un’inclinazione di 45 gradi rispetto al piano equatoriale terrestre, in modo da poter dare l’accesso ad una copertura delle più importanti regioni del globo: il Medio Oriente, la Corea, il Giappone, il sud-est Asiatico, l’Africa e gli Stati Uniti.
Quando saranno disposti tutti i satelliti, la costellazione dei Sequoia saranno in grado di coprire gran parte della superficie terreste.

Un anno frenetico

Sappiamo anche che uno degli obiettivi di Rocket Lab è il riutilizzo del primo stadio. Il recupero tuttavia non verrà tentato nemmeno a questo lancio, ma si spera che entro la fine dell’anno potremmo vedere il primo tentativo. Peter Beck ha infatti annunciato che verrà effettuato con la missione numero 17.

ANNUNCIO

Inoltre è di poche ore fa l’annuncio del contratto firmato tra Rocket Lab e l’European Space Technology Company OHB Group per una lancio di un satellite per le comunicazioni per un cliente di OHB.
Il decollo è programmato per l’inizio del 2021 dal complesso di lancio 1 in Nuova Zelanda.

Questa missione sarà la prima di tante, per un 2021 davvero impegnativo per Rocket Lab.
L’azienda ha infatti programmato e annunciato 26 lanci dell’Electron, raggiungendo una frequenza di più di due missioni al mese. E’ proprio grazie alle tre rampe di lancio, 2 in Nuova Zelanda (Launch Complex 1A e 1B) e 1 in Virginia (Launch Complex 2) che Rocket Lab potrà raggiungere questa frequenza di lancio.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram e su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli, post e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.