SpaceX completa con successo il quattordicesimo lancio del 2020, lanciando 58 Starlink e 3 satelliti SkySat, stabilendo un nuovo record di riutilizzabilità. L’azienda aerospaziale californiana è infatti riuscita a riutilizzare un Falcon 9 per ben 6 volte, dimostrando ancora una volta l’efficacia del sistema di riutilizzo.
Si tratta inoltre della terza missione del programma Rideshare, tramite il quale vengono ospitati piccoli satelliti a bordo di lanci Starlink. Per queste aziende il costo di lancio si abbassa di molto dato che viene diviso con SpaceX stessa, che occupa gran parte della stiva. Inoltre viaggiare con un razzo riutilizzato ha un prezzo inferiore rispetto ad uno nuovo.
I satelliti lanciati con gli Starlink sono gli SkySat numero 19, 20 e 21, che formeranno una piccola costellazione in grado di ottenere immagini ad alta risoluzione della Terra. Non è la prima volta che SpaceX porta in orbita questi piccoli satelliti, dal peso di 110 kg l’uno. Oltre a questa missione infatti, vennero lanciati anche durante: SSO-A a dicembre 2018 e Starlink-8 a giugno 2020. Grazie alla loro fotocamera dotata di una risoluzione fino a 50 cm per pixel, questi satelliti possono essere utilizzati anche per monitorare zone disastrate, come accaduto a Beirut.
La velocità di connessione Starlink
Grazie all’elevato numero di Starlink portati in orbita, SpaceX ha iniziato a testare il suo sistema di connessione ad internet. Al momento si tratta solamente di una fase beta privata, ovvero riservata ad un numero molto ristretto di persone, principalmente dipendenti SpaceX e Tesla. Nonostante ciò, iniziano a circolare in rete diverse informazioni sulle prestazioni della connessione. Inoltre è ancora possibile iscriversi al servizio per poter accedere ad una futura beta pubblica qui.
Chi ha potuto provare il servizio ha misurato una velocità massima in download di 60 Mbps, mentre in upload a 17,64 Mbps. Nonostante si tratti di una connessione che sfrutta i satelliti, è stato misurato un valore di Ping di 20 millisecondi.
La connessione però non è ancora stabile e sono necessari molti altri satelliti per fornire una copertura continua. Più Starlink verranno portati in orbita e più i valori della connessione miglioreranno. Con quest’ultima missione, SpaceX ha lanciato nello spazio 653 Starlink. Questo numero però non indica i satelliti attualmente in orbita attorno alla Terra, poiché diversi sono stati fatti deorbitare, distruggendosi completamente rientrando in atmosfera. Questo sembrerebbe essere successo a circa una decina di Starlink, ma è difficile avere un numero preciso, non trattandosi di informazioni ufficiali.
Come fa però SpaceX a lanciare così tanti Starlink ? Ciò è possibile perché l’azienda riesce a produrne 120 in un mese, apportando anche modifiche al design, come l’ultima aggiunta del parasole. Tale componente serve ad impedire che i raggi del sole vengano riflessi a terra, riducendo la luminosità dei satelliti. Dalla precedente missione, SpaceX ha dotato tutti i propri satelliti di parasole.
Sei voli e sei rientri per un singolo Falcon 9
L’azienda aerospaziale di Elon Musk riesce nell’impresa di completare ben sei missioni utilizzando un unico Falcon 9. L’obbiettivo di SpaceX è sempre stato quello di sviluppare razzi riutilizzabili velocemente ed un gran numero di volte.
Il razzo utilizzato per la missione Starlink-10 è quello con numero di serie B1049, che ha volato per la prima volta il 10 settembre 2018, portando in orbita il satellite Telstar 18V. Le missioni successive furono: Iridium-8, Starlink-0, 2 e 7, oltre a quella odierna. A SpaceX è bastato utilizzare solamente il B1049 per lanciare 251 satelliti.
Non solo il primo stadio è stato riutilizzato, ma anche i fairing, ovvero le due coperture che proteggono i satelliti durante la salita non erano nuove. Queste componenti volarono la prima volta a gennaio 2020. Una venne catturata al volo con la rete della nave Ms. Tree, mentre l’altra recuperata dall’acqua dalla nave Ms. Chief. In queste due foto sono stati individuati due simboli ad indicare come sono stati recuperati i due fairing, quello sulla sinistra dal mare, quello sulla destra con la rete.
Anche per questo lancio le due navi sono state poste al largo di Cape Canaveral per provare a recuperare nuovamente i due Fairing. Siamo ora in attesa di una conferma del successo o meno di questo secondo recupero. Aggiornamento: Ms Tree è riuscita a catturare una delle due coperture. Non ha avuto fortuna la nave Ms. Chief.
Dopo 8 minuti e 42 secondi dalla partenza, il primo stadio al suo sesto volo è riuscito ad atterrare correttamente sulla piattaforma della chiatta Of Course I Still Love You. Nell’immagine seguente il momento dell’arrivo sulla chiatta. Ora mancano solo alcuni minuti al rilascio dei satelliti, che avverrà a circa 45 minuti dopo la partenza, in ordine graduale.
Aggiornamento: Visti per la prima volta i VisorSat.
Durante il rilascio dei 58 satelliti Starlink abbiamo avuto occasione di vedere per la prima volta dal vivo il nuovo sistema di copertura degli Starlink. Questo sistema, un vero e proprio parasole, serve per diminuire la luminosità dei satelliti. Nel video seguente, è possibile vedere il parasole, completamente nero, durante il dispiegamento.
Deployment of 58 Starlink satellites confirmed pic.twitter.com/c8u2WqaD1J
— SpaceX (@SpaceX) August 18, 2020
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