L’Italia è il secondo contributore dell’ESA, ed è tra le 10 potenze spaziali mondiali. Il settore muove un mercato di oltre 3 miliardi di euro e annovera oltre 7000 dipendenti altamente specializzati nel nostro paese. Nonostante ciò, fino ad oggi non si era ancora dotata di un fondo d’investimento specializzato.Dopo due anni di assiduo lavoro nasce il primo venture capital fund nel suo genere a livello europeo. Alle spalle di Primo Space c’è Primomiglio SGR, fondo d’investimento italiano.
Primo Space è un fondo comune d’investimento istituito col fine di investire in imprese che sviluppano tecnologie in ambito space economy. Tassello non di minor importanza, in questo percorso Primo Space verrà affiancato e supportato dalla Fondazione Amaldi che metterà al servizio del fondo tutta l’expertise maturata in questi anni facendo le valutazioni tecniche dei progetti.
Primo Space si prefigge di investire sia nel segmento upstream che in quello downstream. Quello upstream è notoriamente associato a tecnologie quali lo space hardware, i propellenti, i servizi di lancio, razzi e motori spaziali e ovviamente satelliti. D’altra parte, il segmento downstream è principalmente composto da software; in questo caso si parla di comunicazione, tracking, piattaforme dati, data storage, data processing, osservazione terrestre, geolocalizzazione etc.
Partenza con 58 milioni
La prima chiusura ha conferito al fondo una potenza di fuoco da 58 milioni di euro, che verranno focalizzati sulle startup del settore in early-stage. Il tetto massimo di un investimento singolo sarà di 5 milioni di euro senza però far differenza per livello di Maturità Tecnologica. Anche detta TRL, è una scala che va da 1 a 9 e permette di comprendere in che fase dello sviluppo si trova la startup: si passa dal livello 1 dove vengono osservati i principi fondamentali, al livello 9 dove la tecnologia è commercializzabile.
Primo Space ha raccolto il grosso dei 58 milioni di finanziamento dal Fondo d’Investimento Europeo (EIF), che ha contribuito per 30 milioni. Altri contributi sono arrivati dal fondo per l’innovazione di Cassa Depositi e Prestiti, dalla Compagnia di San Paolo, e da Banca Sella, solo per citarne alcuni.
A tal proposito il Presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, ha ben evidenziato il perché di un investimento a supporto del settore spaziale, affermando che “ogni euro speso nel settore, genera sei euro di benefici per la collettività”.
Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo Spazio Riccardo Fraccaro ha commentato positivamente l’iniziativa affermando:
Con Primo Space le tecnologie sviluppate dalla filiera italiana saranno più competitive a livello internazionale garantendo al Paese vantaggi in termini economici e sociali. La New Space Economy italiana, rappresenta un settore in fortissima espansione che vogliamo valorizzare.
Primo Space così si propone come strumento fondamentale ed abilitante per il futuro dell’aerospazio italiano e per l’accrescimento della leadership italiana nel panorama spaziale mondiale.