Il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO colpisce ancora. L’Osservatorio Europeo Australe è riuscito a scattare per la prima volta una foto di un sistema multiplanetario in orbita intorno ad una stella simile al Sole. Non era mai riuscita un’osservazione come questa.
I sistemi con più di un esopianeta sono estremamente rari, e finora stelle simili al Sole erano state trovate con un solo pianeta nella loro orbita. Il sistema multiplanetario osservato dall’ESO questa volta, ha due esopianeti giganti e si trova a circa 300 anni luce da noi, il suo nome è TYC 8998-760-1. L’osservazione è stata condotta con lo stesso telescopio che solo qualche settimana fa ha fotografato per la prima volta la nascita di un pianeta.
Questa scoperta ci mostra un’istantanea di un ambiente molto simile al nostro Sistema Solare, ma in una fase molto precedente della propria evoluzione.
Queste le parole di Alexander Bohn, studente di dottorato all’Università di Leida nei Paesi Bassi, che ha guidato la ricerca pubblicata oggi sulla rivista The Astrophysical Journal Letters.
Matthew Kenworthy, professore associato presso l’Università di Leida e coautore della fotografia, ha chiarito che gli astronomi conoscono ormai migliaia di esopianeti nella nostra galassia, ma pochissimi sono stati fotografati direttamente. Queste osservazioni dirette sono fra le più importanti per studiare questi pianeti e cercare ambienti in grado di ospitare la vita.
La foto
Nella fotografia del sistema multiplanetario TYC 8998-760-1, i due pianeti appaiono come due puntini luminosi, indicati dalle due frecce nell’immagine poco sopra. In alto a sinistra è invece presente la stella, rappresentata da un punto luminoso cerchiato. Questo anello luminoso, come i bagliori intorno, sono artefatti ottici della luce. Tutti gli altri punti luminosi nell’immagine sono altre stelle, presenti “sullo sfondo”.
E’ stato possibile riconoscere i pianeti rispetto alle altre stelle in base al loro movimento osservato scattando foto in diversi periodi. Le foto scattate lo scorso anno sono infatti state confrontate con quelle del 2018 e 2017 prima di arrivare ad una conclusione. L’osservazione dei pianeti è stata però possibile grazie allo strumento SPHERE del VLT. Questo è dotato di un coronagrafo che blocca la luce intensa della stella, permettendo perciò di vedere i pianeti molto meno luminosi.
La stella al centro di questo sistema è particolarmente simile al Sole ma non è altrettanto vecchia. TYC 8998-760-1 ha infatti solo 17 milioni di anni, contro i più di 4 miliardi e mezzo della nostra stella. I due giganti gassosi sono inoltre molto diversi da quelli che conosciamo noi. Il più vicino alla sua stella si trova a 160 volte la distanza fra la Terra e il Sole e il secondo a 320 volte. Distanze molto diverse rispetto a quella di Giove che ad esempio si trova a solo 5 volte la distanza Terra-Sole dal Sole stesso.
Anche le dimensioni di questi due giganti gassosi sono particolari. Il più vicino ha 14 volte la massa di Giove e il secondo 6 volte. Con le prossime osservazioni, che saranno condotte in futuro anche con il ELT (Extremely Large Telescope) in costruzione, si tenterà di capire se questi pianeti sono stati catturati dalla stella o se si sono originati direttamente lì. Oltre a questo resta da capire se questo sistema multiplanetario, come altri simili, non abbiano anche altri pianeti ben più piccoli, e quindi meno luminosi, nelle loro orbite.
Articolo Two directly-imaged, wide-orbit giant planets around the young, solar analogue TYC 8998-760-1