Satelliti
| On 4 anni ago

Ecco le antenne per connettersi a Starlink

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Dopo mesi di speculazioni, arrivano finalmente le prime immagini ufficiali delle antenne che serviranno per connettersi con i satelliti Starlink. Grazie allo studio del codice del sito ufficiale di SpaceX è stato trovata anche la pagina coi termini di servizio del programma di Beta testing. Starlink sta quindi per entrare attivamente nella prima fase di test privata, necessaria per poi essere commercializzato e diffuso in tutto il mondo.

La mega costellazione che SpaceX sta realizzando, ha l’obbiettivo di portare la connessione ad internet ovunque. La connessione satellitare esiste già, ma Starlink si differenzia nel fornire un servizio a bassa latenza, dai 10 ai 20 millisecondi, e con elevata velocità nella trasmissione dei dati. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, è stato dichiarato, che durante i primi test si è raggiunta una velocità di 610 Mbps.

Starlink è pensato per poter sfruttare tutti i servizi che offre la rete, dalla consultazione di pagine web, allo streaming o per il gaming. Per fare questo però, è necessario aumentare il numero di satelliti in orbita in modo da fornire maggiore copertura e continuità di segnale. Con i suoi Falcon 9, l’azienda di Musk ha portato in orbita 538 Starlink, un numero che è destinato ad aumentare necessariamente di molto per migliorare la copertura del servizio.

UFO on a stick

Il design delle antenne è stato avvolto nel mistero fino a questi giorni. Ad alimentare la curiosità degli utenti sono state le parole di Musk che scrisse:

Le prime antenne Starlink sono state osservate a Boca Chica, cantiere in cui l’azienda di Musk sta costruendo la Starship, identificate grazie a delle etichette sul montante. Tuttavia, non era certo che quello fosse i design finale, dato che come era riportato sempre sull’adesivo, si trattava di prototipi.

La conferma che le antenne che saranno vendute avranno proprio quell’aspetto è arrivata indirettamente dal sito ufficiale del servizio. Andando su starlink.com infatti, è possibile registrarsi alla newsletter, indicando anche il proprio indirizzo, per poter partecipare in futuro alla beta. La pagina di “sing in” mostra un’immagine con un’antenna identica a quelle intraviste a Boca Chica. Ma come sono fatte queste antenne ?

Il diametro della parabola è di circa 48 cm, montata su un piccolo supporto. A differenza delle parabole utilizzate per la tv satellitare, quelle di Starlink avranno dei motori per permetterle di ruotare ed inclinarsi. Questo è dovuto al fatto che gli Starlink non sono satelliti geostazionari ma si muovono attorno alla Terra, quindi la parabola si orienta autonomamente per ricevere sempre il segnale in modo migliore.

Secondo Musk, l’antenna può essere posizionata ovunque, dal tavolo al giardino, quindi non per forza sul tetto, purché abbia un’ampia vista del cielo. L’antenna sarà collegata ad un alimentatore, dalla quale poi partirà un cavo Ethernet che si collegherà al router, l’elemento alla quale si connetteranno i vari pc e smartphone. Questo supporterà le frequenze da 2.4 GHz e da 5 GHz per il WiFi, come descritto nel comunicato rilasciato dalla FCC per l’approvazione della loro costruzione.

Il programma di beta testing

Come spesso accade con diversi prodotti commerciali, che siano hardware o software, questi devono superare delle fasi di test. Per questa ragione, SpaceX ha iniziato a far provare il servizio prima ai suoi dipendenti ed a quelli di Tesla. Questa possibilità presto verrà offerta anche a privati cittadini che decideranno di partecipare ai test.

Diversi utenti, analizzando il codice sorgente del sito ufficiale, hanno recuperato le pagine con i termini di servizio e le FAQ per i beta tester. Ciò su cui queste pagine si focalizzano maggiormente è la non divulgazione delle informazioni. Coloro che avranno la possibilità di provare il servizio in anteprima infatti, non potranno divulgare informazioni, come la velocità di connessione, o immagini dell’hardware. Nonostante questo sono emerse alcune foto dai social di un partecipante al programma di test, mentre esegue un unboxing dell’antenna Starlink.

Unboxing dell’antenna Starlink. Nell’ultima immagine a destra è possibile vedere un primo design del modem di collegamento.

È richiesto ai beta tester di dedicare ogni giorno a Starlink dai 30 minuti ad un’ora, e di condividere periodicamente con SpaceX i dati di queste prove. Si tratta della prima volta che SpaceX offre un servizio a pagamento periodico a cittadini privati. Per questo motivo è necessario verificare anche il corretto funzionamento dei sistemi di riscossione degli abbonamenti. I tester dovranno effettuare un pagamento iniziale di circa 3 dollari ed uno mensile che andrà dagli 1 ai 2 dollari.

In base a queste informazioni quindi, sarà difficile avere dati precisi su Starlink nel breve periodo, a meno di dichiarazioni ufficiali, che ad oggi, sono state molto scarse.

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