La NASA e il Governo giapponese hanno firmato un accordo chiamato “Joint Exploration Declaration of Intent“, per includere il paese orientale nel programma Lunare Artemis. L’intesa è stata firmata il 9 Luglio tra l’A.D. della Nasa, Jim Bridenstine, e Koichi Hagiuda, il Ministro delle Scienze e delle Tecnologie del Giappone.
Il testo dell’accordo non è stato rilasciato ma entrambe le parti lo hanno descritto nei suoi punti fondamentali. Si è parlato di cooperazione sia per l’esplorazione robotica che umana e nello specifico per la costruzione del futuro “Lunar Gateway” e l’esplorazione della superficie lunare.
A proposito dell’evento Bridenstine ha detto:
“Today’s signing of this declaration of intent builds on the long history of successful cooperation between the U.S. and Japan in space […] We appreciate Japan’s strong support for Artemis and look forward to extending the robust partnership that we have enjoyed on the International Space Station to cislunar space, the lunar surface, and beyond.”
“La firma odierna si pone nel solco della lunga storia di cooperazione tra Stati Uniti e Giappone. […] Apprezziamo il forte supporto manifestato per il Programma Artemis e non vediamo l’ora di estendere questa solida collaborazione allo spazio cislunare, alla superificie lunare e oltre”
Il Rover Lunare
Il Giappone nello specifico, si è proposto per lo sviluppo del rover che dovrà essere usato sulla Luna. Mark Kirasich, direttore della divisione “Advanced Exploration Systems” alla Nasa, ha accolto con favore la cosa. Ha sottolineando come si tratti di un progetto tutt’altro che semplice: “E’ una sorta di stazione spaziale, che deve contenere due persone per due settimane, ma su ruote“, un’impresa non da poco.
Kirasich ha ricordato come comunque alla Nasa gli studi e lo sviluppo di un rover sono cominciati già da tempo. Il Rover giapponese molto probabilmente non sarà infatti pronto se non per la fine del decennio. Le prime missioni Artemis sulla superficie vedranno dunque l’uso di un rover sviluppato in America. Questo sarà basato su quelli usati a suo tempo per le missioni Apollo. L’accordo odierno quindi è molto importante e conferma gli ottimi rapporti non solo fra le due agenzie spaziali (Nasa e Jaxa) ma anche tra i due rispettivi governi.
Tornare sulla Luna è una tappa fondamentale per il futuro dell’esplorazione spaziale. A pochi giorni dalle dichiarazioni russe circa il disinteresse per il programma Artemis questo accordo assume ancora maggior valore. La collaborazione sarà molto stretta e ha l’obbiettivo di riuscire a sviluppare, attraverso una sana competizione, la migliore tecnologia nel minor tempo possibile. Solo attraverso questo genere di intese si potrà tornare sul nostro satellite entro la fine del decennio.