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| On 4 anni ago

SpaceX prepara Boca Chica per il Super Heavy. I progressi di Starship

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Il mese di giugno a Boca Chica è iniziato con la rimozione dal pad per i test, dei resti di Starship SN 4 dopo la sua esplosione avvenuta il 29 maggio. Nell’articolo precedente di questa rubrica abbiamo analizzato i problemi avuti durante i test di quel prototipo. Vediamo ora le principali notizie dell’ultimo mese e quali progressi sono stati fatti al progetto Starship, fra Starship SN7, SN5 e l’inizio della progettazione del Super Heavy.

Un nuovo acciaio per Starship

Il 30 maggio è partita una delle missioni più importanti per SpaceX: Crew Dragon Demo-2. La preparazione per quel lancio ha richiesto all’azienda di Musk di concentrare tutti gli sforzi sul controllo della Dragon e del Falcon 9. Una volta che i due astronauti sono arrivati sulla ISS, Musk ha inviato una mail ai sui dipendenti, dichiarando che da quel momento, tutto l’impegno doveva essere rivolto allo sviluppo della Starship. Sempre in quell’email, metteva a disposizione il jet privato dell’azienda per tutti coloro che volessero recarsi a Boca Chica per lavorare direttamente in loco.

Una delle caratteristiche principali della Starship è quella di essere costruita in acciaio inossidabile. Ci sono diverse leghe di questo materiale e l’azienda di Musk sta testando quella più adatta per i suoi scopi. Per questo motivo nel giro di due settimane è stato costruito un serbatoio per i test, proprio come lo era SN 2, chiamato SN 7.

Non è una Starship vera e propria, ma solamente un piccolo serbatoio per testare le potenzialità del nuovo acciaio utilizzato: l’AISI 304L, di cui abbiamo parlato approfonditamente qui.

Il 12 giugno SN 7 arriva sul pad per i test accanto allo StarsHopper, divenuto ormai una stazione di monitoraggio per i test., grazie alle molte telecamere e antenne installate sulla sua cima. Il primo test di pressurizzazione a temperature criogeniche è stato eseguito il 15 giugno, ma una perdita nella cupola superiore del serbatoio ha causato l’interruzione della prova. Musk, con uno dei suoi tweet, ha rivelato che la pressione raggiunta in quel momento era di 7,6 bar. Ha poi comunicato che SN 7 sarebbe stata testata fino a rottura, per avere maggiori informazioni sul comportamento del nuovo acciaio.

Lo Starthopper, divenuto anche zona-mensa per i dipendenti di Boca Chica. Credit: BocaChicaGal.

Effettuate le dovute riparazioni, il nuovo test è avvenuto il 23 giugno e in quest’occasione il serbatoio è stato completamente distrutto. Ad oggi non sappiamo ancora però quale pressione abbia raggiunto prima che la parte inferiore si staccasse completamente. Durante la fase di test abbiamo visto entrare in azione anche un cane robot per monitorare la zona.

Zeus, il robot che non teme le esplosioni

Nelle scorse settimane, vicino i pad per i test, gli abitanti di Boca Chica hanno intravisto una cuccia per cani con la scritta “Zeus” sopra l’entrata. Continuando a monitorare la zona si è scoperto che il cane in realtà è un robot quadrupede giallo. Si tratta del modello Spot realizzato dalla Boston Dynamics, utilizzato per ispezionare zone ad alto rischio. Né SpaceX né Musk hanno ufficializzato l’utilizzo di questo cane-robot, ma è diventato evidente osservando le immagini.

Il robot Zeus mentre ispeziona Starship SN7 subito dopo il suo cedimento. E’ possibile vedere il piccolo robot in mezzo alla nuvola di azoto in basso a destra.

Durante l’ultimo test su SN 7, si è visto infatti Zeus aggirarsi per il pad per tenere sotto controllo il serbatoio. Grazie alle sue diverse telecamere gli ingegneri ed addetti ai test, possono monitorare in tempo reale ogni punto della struttura. Subito dopo l’esplosione di SN 7, lo si è visto emergere tranquillamente dalla nuvola di azoto rilasciata dal serbatoio, continuando le sue operazioni di monitoraggio.

Zeus potrebbe rivelarsi un ottimo strumento per i futuri test, evitando esplosioni indesiderate grazie alla rapida identificazione del possibile problema.

SN 5 inizia i test mentre SN 6 è in attesa

L’esplosione di SN 4 ha costretto SpaceX a rivedere i piani per i test sulle Starship, ma questo non ha fermato la loro costruzione. Ormai la realizzazione di nuovi prototipi è diventata sempre più rapida, grazie all’organizzazione stile catena di montaggio dei capannoni di Boca Chica. Per la prima volta abbiamo avuto l’occasione di vedere ben due Starship all’interno del VAB, la struttura in cui vengono assemblate insieme tutte le componenti della Starship. Il giorno dopo l’esplosione di SN 7, il 24 giugno, è stato il turno di SN 5 di raggiungere il pad per nuovi test.

Starship SN5 e Starship SN6 all’interno del VAB contemporaneamente. Credits: Elon Musk.

Mentre alcuni operai lavoravano per rimuovere i resti del serbatoio di prova, altri spostavano la Starship, collegandola alle tubazioni per il rifornimento. Il primo test di pressurizzazione criogenico è avvenuto il primo di luglio, ma anche in quest’occasione non abbiamo informazioni sulla pressione raggiunta. Possiamo però affermare che il test abbia dato esito positivo, poiché sono cominciati i lavori di installazione del Raptor.

Costruita pressoché uguale a SN 4, anche SN 5 dovrebbe essere in grado di superare facilmente gli stessi test del prototipo precedente. Per questo motivo quindi, sembrerebbe che SpaceX stia accelerando i tempi, per arrivare il prima possibile al volo di prova.

Gli operai hanno provveduto a rimuovere la struttura che simula la spinta dei motori nella parte inferiore della Starship, grazie a dei pistoni idraulici, per poter installare il motore Raptor numero 27. Per le pause pranzo, lo StarHopper ha assunto anche la funzione di sala mensa, riparando gli operai dal sole del Texas nelle ore più calde.

Si inizia a pensare al Super Heavy

A febbraio sembrava ormai ufficiale e certo che SpaceX avrebbe realizzato un’altra struttura per la costruzione della Starship nel porto di Los Angeles, ma a quanto pare i piani sono nuovamente cambiati. È stata nuovamente abbandonata l’idea costruire il nuovo razzo in California, concentrandosi sul miglioramento delle strutture a Boca Chica. A dimostrazione di ciò, sono iniziati i lavori per la costruzione di un nuovo VAB sempre in Texas.

Per raggiungere l’orbita, Starship avrà bisogno della spinta del Super Heavy, il primo stadio che poi farà ritorno a terra esattamente come i Falcon 9. Il nuovo VAB verrà utilizzato proprio per l’assemblaggio di questo enorme razzo e per farlo, la struttura sarà alta circa 81 metri.

Starship e Super Heavy, una volta impilati uno sull’altro, formeranno un razzo alto 120 metri. Ciò richiederebbe una struttura enorme sia per unirli che per trasportare il razzo finale. Per ovviare a questo problema, Musk ha dichiarato che i due razzi verranno agganciati direttamente sul pad prima del lancio.

La nuova gru di Boca Chica che sta venendo usata per costruire il VAB dove montare il nuovo Super Heavy. Credit: Aerial Photography

Starship non sarà utilizzata solo per trasporti interplanetari, ma anche per viaggiare da un punto all’altro sulla Terra in modo rapido. Per fare ciò però, SpaceX ha in programma di costruire degli spazioporti in mezzo al mare. Questa soluzione è dovuta alla necessità di ridurre l’inquinamento acustico vicino alle grandi città ed avere una maggiore area di sicurezza in caso di problemi. Secondo Musk, il collegamento a questi spazioporti potrebbe avvenire grazie ad Hyperloop.

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Nuovi dettagli sulla Moonship

Nella prossima corsa alla Luna, la Starship potrebbe essere un elemento chiave per la sua colonizzazione. A far parte del Commercial Human Lander Award della NASA, ci sarà anche una versione di Starship leggermente modificata, chiamata Moonship. In uno dei render diffusi per presentare questo nuovo razzo, vi era un’immagine in cui si vede la Moonship allunare. In molti pensarono che le le luci provenienti dal razzo derivassero da fari, invece si tratta di veri e propri motori.

È stato comunicato che si tratta di motori derivanti direttamente dai Raptor, simili a degli RCS (Reaction Control System) ed alimentati con ossigeno e metano. La Moonship quindi utilizzerà questi motori per allunare dolcemente, invece di sfruttare la potenza dei Raptor che, come conseguenza, potrebbe anche spargere molti detriti nell’area circostante.

Queste prime Moonship saranno sprovviste di tutti quelli apparati necessari al rientro sulla Terra, per massimizzare il carico da trasportare sulla Luna. Non ci sarà quindi lo scudo termico e le superfici di controllo aerodinamico. Anche le gambe di atterraggio potrebbero essere diverse rispetto alla Starship, con una base molto più ampia ed in grado di livellarsi per una maggiore stabilità sul terreno sconnesso.

Qualche giorno fa Elon Musk ha inoltre dichiarato che potremmo avere nuovi dettagli sul progetto Starship e sul Super Heavy a settembre, con una nuova conferenza, esattamente come accaduto l’anno scorso.

I progressi di Starship è una rubrica progettata e scritta da Andrea D’Urso e viene pubblicata il giorno 5 di ogni mese.