NASA ha accettato di modificare il contratto con cui nel 2014 ha assegnato la costruzione della Crew Dragon a SpaceX. Una delle “clausole” di questo contratto era il vincolo per SpaceX di utilizzare sono Falcon 9 e capsule Dragon nuovi per lanciare astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. Ora l’Agenzia Spaziale Americana sembra aver accettato la modifica di questa clausola proposta da SpaceX. Falcon 9 e capsule Dragon potranno essere riutilizzati ma solo dopo il terzo volo della capsula, attualmente previsto per metà 2021.
SpaceX ha progettato la capsula Dragon in modo da essere riutilizzabile, ma il vincolo della NASA non permetteva questo uso. Almeno non per i voli governativi. Per sopperire a questa perdita SpaceX decise di usare le capsule Dragon 2 usate come versioni cargo, pensionando completamente la prima Dragon. Anch’essa era riutilizzabile e alcune hanno volato sulla ISS fino a tre volte, senza nessun incidente. Quando si tratta di trasportare esseri umani tutto però cambia.
La versione cargo della Crew Dragon non disporrà dei sedili per l’equipaggio, dei display di comando, del sistema di supporto vitale e nemmeno dei motori SuperDraco. Questi sono montati sui fianchi della capsula e servono per allontanarla dal Falcon 9 in caso di aborto missione nelle prime fasi del lancio.
Come è stato modificato il contratto NASA?
SpaceX ha eseguito il primo volo della capsula Dragon con astronauti solo qualche settimana fa, il 30 maggio. Questa missione, denominata Demo-2, è il test finale della capsula. Recentemente la NASA ha affermato che i due astronauti Doug Hurley e Bob Behnken torneranno a Terra all’incirca a metà agosto. Una volta che la capsula sarà rientrata i team della NASA procederanno ad eseguire le ultime certificazioni.
Il contratto di 2.7 miliardi di dollari firmato con SpaceX prevede 6 missioni dopo la Demo-2. La prima di queste, denominata Crew-1, è prevista verso settembre. Questa è una data molto ipotetica, derivata dal fatto che si stima che i team della NASA impiegheranno qualche settimana, forse due mesi, per eseguire tutti i controlli alla Crew Dragon della missione Demo-2.
La modifica accettata dalla NASA prevede allora che dopo la missione Crew-2, SpaceX potrà lanciare astronauti verso la ISS con primi stadi di Falcon 9 riutilizzati e con Crew Dragon al secondo volo. In cambio di questa modifica la NASA ha richiesto al personale SpaceX degli addestramenti aggiuntivi per il recupero degli astronauti in caso di aborto missione. Questi andranno effettuati in collaborazione con l’esercito americano e saranno eseguiti prima di ognuna delle sei missioni.
Le conseguenze
L’aspetto interessante è proprio questo. La modifica di questo contratto non prevede nessuno scambio monetario. Difficile credere che il risparmio di SpaceX nel riutilizzare il Falcon e la Crew Dragon sia assorbito da questi addestramenti, anzi. Il probabile surplus sarà invece incassato direttamente dall’azienda.
“Coerentemente con la strategia di collaborazione pubblico-privato per il Commercial Crew Program, la NASA specifica quali requisiti di sicurezza devono essere soddisfatti e l’industria è libera di proporre come soddisfare tali requisiti.” Queste le parole di Josh Finch, portavoce della NASA, intervistato da Spaceflight Now.
Aprire SpaceX al riutilizzo dei loro mezzi per al trasporto umano apre ora decine di nuove porte. Per ora l’azienda di Musk non era molto coinvolta nel lancio di missioni scientifiche, missioni per le quali ci vogliono certificazioni apposite e vettori completamente nuovi. Se però la NASA decide che i Falcon 9 riutilizzati vadano bene per lanciare esseri umani, nulla lascia intendere che prima o poi la decisione arriverà anche per le missioni scientifiche. Queste sono importanti in quanto sono una delle fonti principali, spesso l’unica, per alcuni vettori con prezzi di lancio ormai fuori dal mercato.