ESA
| On 4 anni ago

I protagonisti della futura esplorazione di Marte. Cronache Marziane

Share

Prende oggi il via su Astrospace.it una nuova rubrica, Cronache Marziane, che con cadenza mensile farà il punto della situazione sull’esplorazione del Pianeta Rosso.
Marte è il nostro parente più prossimo, sia per distanza che per aspetto, ed è attualmente oggetto delle attenzioni delle agenzie spaziali di tutto il mondo. Esplorarlo e comprenderne la dinamiche è infatti fondamentale per rispondere a quesiti ancora aperti sull’origine della Terra e dell’intero sistema solare. Marte è a tutti gli effetti la nostra prossima frontiera.

Il 2020 sarà un anno particolare per Marte. Nella seconda metà di Luglio si aprirà infatti una finestra di lancio, un periodo particolare durante il quale due corpi celesti si trovano in una posizione relativa favorevole. Un lancio effettuato in questo lasso di tempo richiede la minor quantità di carburante possibile, un’occasione che le agenzie spaziali non intendono farsi scappare. Per Marte, queste finestre si estendono per circa tre settimane – quest’anno dal 17 Luglio al 5 Agosto – ed hanno una ricorrenza di ventisei mesi.

Quali sono i protagonisti di Cronache Marziane, i VIP di cui vale la pena riportare i gossip?

Su Marte operano al momento un rover e un lander, entrambi marchiati NASA: Curiosity e InSight. Il primo è ormai un veterano, si trova su Marte dal 2012. InSight, invece, è stato lanciato durante la finestra del 2018 e si è posato sulla superficie il 26 Novembre dello stesso anno.
Sopra le loro teste orbitano il Trace Gas Orbiter, compagno di viaggio dello sfortunato lander Schiaparelli, il Mars Express dell’ESA, l’Indiana Mangalyaan e le tre sonde NASA Mars Odissey, Mars Reconnaissance Orbiter e MAVEN.

Quantomeno affollato, vero? Eppure, di qui ad un anno, la squadra si arricchirà di altri tre componenti: il rover NASA Perseverance, il rover-lander Cinese HX-1 e l’orbiter Hope degli Emirati Arabi Uniti.
Era previsto anche un quarto elemento, il rover europeo Rosalind Franklin, il cui lancio è però slittato al 2022. I problemi ai paracadute, uniti all’emergenza Covid-19, hanno provocato ritardi ormai incolmabili. L’emozione di vedere il primo rover europeo sul suolo marziano è però solo rimandata: l’ESA ha già dichiarato che intende sfruttare i due anni aggiuntivi per aggiornare la strumentazione scientifica e per effettuare test più approfonditi sui paracadute.

Siti di atterraggio delle missioni attive o in arrivo sulla superficie di Marte. Credits: Planetpixelemporium

Curiosity

Cusiosity, anche conosciuto come Mars Science Laboratory, è un rover costruito ed operato interamente dalla NASA. Da Agosto 2012, quando si è posato nel gigantesco cratere Gale, ha percorso più di ventidue km a fotografare e analizzare. Progettato per durare due anni terrestri, la missione è attualmente estesa a tempo indeterminato, segno inequivocabile del grande impegno profuso dalla NASA. 

Gli obiettivi primari della missione sono sostanzialmente due:

  • investigare la presenza di condizioni favorevoli – presenti o passate – allo sviluppo di vita microbica
  • studio del clima e della geologia

Naturalmente, come tutte le missioni marziane, lo scopo ultimo è raccogliere quante più informazioni possibile a supporto di una futura missione umana.

ANNUNCIO
Animazione di Curiosity su Marte. Credits: NASA

Curiosity ha segnato un vero e proprio punto di svolta nella nostra comprensione di Marte. E’ grazie a lui se siamo a conoscenza della presenza di acqua liquida in un passato non troppo lontano, o se sappiamo che esiste un ciclo stagionale del metano gassoso. Questo aspetto ha destato parecchio scalpore, in quanto inizialmente imputato alla presenza di colonie di batteri. In realtà, analisi più approfondite hanno ricondotto tale comportamento a fenomeni geofisici.

Attualmente si trova sulle pendici del Monte Sharp, dove i ricercatori si aspettano di ottenere importanti informazioni riguardo la storia recente di Marte.

InSight

La differenza sostanziale che intercorre tra Curiosity e InSight è che quest’ultimo è un lander, progettato per operare in maniera statica nel punto in cui è atterrato.

Come il nome stesso suggerisce, la missione ha il compito di guardare dentro Marte, studiandone la struttura e la composizione interna. Per fare ciò si avvale di un sismometro, SEIS, e di una sonda, HP3. Il sismometro, poco dopo il suo dispiegamento, ha rilevato con successo il suo primo terremoto marziano, mentre la sonda non ha goduto di altrettanta fortuna: la fase di inserimento ha presentato numerosi problemi. Proprio negli ultimi mesi sembra che la NASA sia riuscita a trovare una soluzione, vi daremo maggiori informazioni nei prossimi appuntamenti.

Animazione di InSight su Marte, con il sismometro SEIS appena posato sulla superficie. Credits: NASA

La durata prevista è di due anni terrestri; InSight spegnerà la sua seconda candelina a Novembre 2020, e i dati sulla sua salute fanno propendere per una prosecuzione della missione. Teniamo le dita incrociate in attesa di comunicazioni ufficiali dalla NASA.
Se volete controllare che tempo fa su Marte, InSight ha portato con sé una piccola stazione meteorologica i cui dati sono consultabili a questo link.

Tian Wen-1

Tian Wen-1, letteralmente “Domanda Celeste”, è la seconda missione cinese verso il Pianeta Rosso. Il gigante asiatico tentò una prima volta nel 2011, con un orbiter di nome Yinghuo-1, ma problemi durante il lancio non gli permisero nemmeno di lasciare l’orbita terrestre.

Per il secondo tentativo, gli ingegneri Cinesi si sono posti degli obiettivi decisamente più ambiziosi: un pacchetto completo comprendente un orbiter, un lander e un rover. Il fine ultimo della missione è la ricerca di biomolecole, presenti o passate, che possano sostenere la tesi secondo la quale Marte è o è stato in grado di supportare la vita.
Inoltre, il rover servirà come banco di prova per una futura missione dedicata al recupero di campioni di suolo. Un progetto analogo è nei piani a medio termine di ESA e NASA, e vede il primo pezzo del puzzle nel rover Perseverance di cui parleremo a breve.

Render del rover in procinto di raggiungere il suolo marziano. Credits: Chinese State Administration of Science/Xinhua

La posta in gioco è alta, soprattutto alla luce della scarsa esperienza cinese in tema di missioni interplanetarie, eppure la complessità e gli obiettivi della missione rendono  evidente la volontà di Pechino di rimanere al passo con la NASA.
Una mossa che, oltre agli ovvi interessi scientifici, racchiude anche risvolti politici.

Hope

Se tutto andrà come previsto, nei primi mesi del 2021 assisteremo anche al raggiungimento di Marte da parte della prima sonda araba. Il lancio di Hope, orbiter del peso di 1500 kg, avverrà dal suolo giapponese ed il suo arrivo coinciderà con il 50° anniversario della formazione degli Emirati Arabi Uniti, a Marzo 2021.

Render di Hope in orbita attorno a Marte. Credits: UAE Space Agency

Hope si posizionerà in un’orbita ellittica che gli permetterà di acquisire preziose informazioni sull’atmosfera e sul clima del Pianeta Rosso. La sua missione sarà del tutto simile a quella svolta da un satellite meteorologico in orbita terrestre.

Per due anni godremo di un occhio privilegiato sulle tempeste di sabbia che periodicamente avvolgono l’intera superficie di Marte. Queste sono state responsabili tra l’altro, della perdita del rover Opportunity. Con questo orbiter cercheremo inoltre di capire come mai l’atmosfera marziana “perda” ossigeno e idrogeno nello spazio profondo. Dita incrociate per questa prima esperienza interplanetaria!

Perseverance e Ingenuity

Dopo il lancio di InSight, le attenzioni della NASA si sono spostate sulla costruzione di Perseverance, considerato a tutti gli effetti il successore di Curiosity, con cui condivide la struttura primaria. Sarà la naturale prosecuzione della missione del 2012, con una strumentazione molto simile, che però permetterà analisi più raffinate.

Dal 18 Febbraio prossimo, dopo essere atterrata nel cratere Jezero, i suoi strumenti perforeranno ed analizzeranno campioni di suolo. Tra gli obiettivi primari della missione figura naturalmente la ricerca di prove dell’esistenza passata di vita su Marte, o di condizioni adatte al suo sviluppo.

Nel viaggio verso Marte, attaccato alla pancia di Perseverance ci sarà anche l’elicotterino Ingenuity, la cui missione si prevede inizi un mese dopo l’arrivo sul Pianeta Rosso. Esso rappresenterà un passo importante per la NASA: i suoi voli saranno un banco di prova verso un modo nuovo ed estremamente efficiente di osservare e studiare i corpi celesti.

Animazione di Perseverance nell’atto di trivellare il suolo marziano. Credits: NASA-JPL

Le ultime settimane sono state dense di attività al Kennedy Space Center: dopo il montaggio di Ingenuity, nelle ultime settimane di Aprile è avvenuta anche l’integrazione tra il rover ed il modulo di discesa. Un passo fondamentale verso il lancio, se si pensa che quando torneranno ad essere entità separate si troveranno a pochi metri dalla superficie marziana.

Ma non è finita, Perseverance rappresenta anche il primo tassello di un puzzle molto ambizioso e di lungo termine. Il rover è infatti dotato di trenta piccoli contenitori all’interno dei quali conservare altrettanti campioni di suolo. Essi verranno conservati e successivamente depositati singolarmente sulla superficie marziana, in posizioni strategiche, dove future missioni potranno raccoglierli con l’obiettivo di riportarli a Terra.

Nella migliore delle ipotesi, il cerchio potrebbe chiudersi nel giro di un decennio, e fondamentale sarà la collaborazione tra la NASA e l’Agenzia Spaziale Europea.

Cronache Marziane viene pubblicato ogni mese il giorno 20 ed è una rubrica progettata e scritta da Andrea Novelli.