Il 13 Maggio, la seconda società satellitare al mondo per fatturato, ha dichiarato bancarotta. Da tempo Intelsat aveva particolari difficoltà a gestire il suo grande debito e l’emergenza coronavirus è stata un problema di troppo. La società non era più in grado di coprire con sicurezza il suo debito di quasi 15 miliardi di dollari e ha aperto la procedura di fallimento per riorganizzarsi e aggiornarsi.
La maggior parte del debito di Intelsat è stato accumulato nei primi anni 2000, per colpa di acquisizioni sbagliate e per la fusione con PanAmSat. Negli anni successivi i ricavi sono stati bene o male sempre in diminuzione mentre il debito rimaneva invece costante. La società ha stimato di aver perso più di 150 milioni di Dollari di ricavi durante questa pandemia. La mancanza di viaggi intercontinentali e di viaggi in crociera ha quasi annullato la richiesta di internet satellitare. Lo stesso vale per l’assenza di grandi eventi sportivi da trasmettere in tv.
L’azienda ha richiesto il fallimento anche per riuscire a gestire nel migliore dei modi una compressione delle frequenza in banda C. Intelsat dovrà spostare tutti i suoi clienti dalle frequenze a 500 MHz a quelle a 200 MHz. Questa operazione, che dovrà essere eseguita prima del 2023, è stata richiesta dalla Federal Communications Commission (FCC) e permetterà ad Intelsat di ricevere 4.86 miliardi di dollari di finanziamenti. La FCC ha infatti intenzione di spostare le bande di frequenza da 200 MHz a 500 MHz alle reti cellulari 5G.
Per fare questa operazione Intelsat avrà bisogno di acquistare e lanciare nuovi satelliti e acquisire nuove tecnologie per la compressione video. Questo verrà a costare circa 1.6 miliardi di dollari, secondo David Tolley, Chief Financial Officer di Intelsat. Di questi, 800 milioni dovranno essere spesi entro giugno 2021, ben prima di ricevere qualsiasi finanziamento dalla FCC.
Le conseguenze del fallimento
Samer Halawi, Chief Commercial Officer di Intelsat, ha dichiarato che nonostante la procedura di fallimento durerà dai 6 ai 12 mesi, l’azienda ha già trovato circa 1 miliardo di dollari da un precedente debitore. Con quesi soldi intendono incominciare a liberare la banda C, prima di ricevere i finanziamenti della FCC.
Come conseguenza del fallimento, Intelsat uscirà dalla borsa di New York ma ha dichiarato che durante questi mesi non verrà licenziato nessun dipendente. L’azienda ora dovrà ristrutturare tutto il suo debito, trovando nuovi e diversi finanziatori. Si è parlato molto di Intelast qualche giorno fa quando con il sistema MEV-1 di Northrop Grumman hanno allungato la vita operativa di un loro satellite di ben 5 anni.
Dopo OneWeb e l’operatore di rete Speedcast, Intelsat è la terza grande azienda satellitare a dichiarare bancarotta durante la pandemia in corso anche se di un tipo diverso. Al contrario delle altre due, la procedura di bancarotta di Intelsat è molto diversa. Non è raro che aziende che dichiarano questo tipo di fallimento rimangano aperte. Lo hanno fatto ad esempio General Motors, la United Airlines, e K-mart.