Spazio d'Oriente
| On 5 anni ago

La Cina è pronta ad andare su Marte con Tiān wèn 1 – Spazio d’Oriente

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Nel novembre 2011 la Cina tentò di raggiungere Marte per la prima volta con il piccolo orbiter Yinghuo-1. Per farlo chiese un passaggio alla missione russa Fobos-Grunt che intendeva raggiungere la piccola luna di Marte. Purtroppo il lancio fu un fallimento e l’intero carico ricadde nell’oceano pacifico a metà gennaio del 2012. Quest’anno la Cina ritenta di raggiungere Marte con una missione ben più ambiziosa, comprensiva di un orbiter e un rover. Ieri, 27 febbraio 2020 è stato comunicato Il nome scelto per questa missione: Tiān wèn, che significa “domande celeste” o “domandare al cielo“, in ossequio all’omonimo poema della tradizione cinese realizzato dal poeta Qu Yuan. L’opera parla della volontà e della perseveranza del popolo cinese nella ricerca della verità. Questo poema incarna la volontà popolare di scoperta del cosmo e la ricerca infinita del progresso tecnologico.

Logo della missione Tian Men 1. Credit: China Central Television

Proprio come il poema in cui l’autore si interrogava sul cielo, Tiān wèn -1 proverà a fare luce sui misteri che avvolgono il pianeta rosso. Tra questi interrogativi figura la ricerca di biomolecole che potrebbe aiutare a comprendere se sia mai esistita una forma di vita su Marte.

Oltre agli obbiettivi scientifici, per la Cina questa misione rappresenta un importante banco di prova per le tecnologie dedicate al’esplorazione spaziale. Verrà infatti messa a dura la prova la capacità cinese di navigazione interplanetaria e i vari sistemi di discesa su Marte. Quest’ultima è probabilmente la procedura più critica di tutta la missione. Similmente a quanto avverrà con il rover europeo ExoMars nel 2022, Tianwen-1 utilizzerà un sistema di paracaduti e retrorazzi. Insieme al nome Tiān wèn -1 l’agenzia spaziale cinese ha mostrato anche il nuovo logo della missione.

I prossimi passi

Attualmente l’orbiter ed il rover sono nelle fasi finali di preparazione per il lancio, che è attualmente previsto nel luglio di quest’anno. Tianwen partirà a bordo di un Lunga Marcia 5 dalla nuovissima base di Wenchang presso l’isola di Hainan.

Se il lancio andrà come previsto, Tiān wèn 1 inzierà l’inserzione nell’orbita di Marte a febbario del 2021. Nel momento in cui la sonda entrerà nell’orbita prevista, verrà rilasciato il lander che atterrerà sulla superficie marziana. A questo punto l’orbiter, pesante oltre 3000 kg, proseguirà con la propria missione di osservazione e allo stesso tempo fungerà da ripetitore per le comunicazione del rover verso la terra.

Un render del nuovo rover cinese della missione Tian Men 1. Fonte: Chinese State Administration of Science/Xinhua

L’esperienza delle missioni lunari

Molto delle tecnolgie utilizzate in questa missione sono il risultato delle precedenti missioni Chang’e lunari. In questo senso, il programma di esplorazione lunare cinese è stato propedeutico a buona parte dell’architettura di questa missione marziana.

Infatti il rover è  stato concepito sull’esperienza dei rover lunari Yutu. Ha infatti sei ruote motrici indipendenti ed è munito di pannelli solari. Nel complesso, il rover cinese ha delle modeste dimensioni se confrontato con Curiosity e Perseverance. La sua massa è infatti di 240kg contro la tonnellata dei rover americani.

L’esperienza delle missioni Chang’e sarà usata anche nel sistema di atterraggio. Nelle fasi finali della discesa sul pianeta rosso, a poco meno di 10km dalla superficie, il lander effettuerà una scansione radar continua della superficie. Nel corso delle discesa farà delle scansioni di porzioni di terreno sempre più piccole ed infine deciderà autonomamente la zona più pianeggiante per l’atterraggio.

Video di presentazione del rover marziano pubblicato dalla televisione di stato cinese:

L’inizio di una nuova era per la Cina

Se Tiān wèn 1 riuscirà nell’impresa di raggiungere l’orbita ed “ammartare”, il prossimo passo nel programma cinese sarà una missione in grado di recuperare campioni di suolo marziano da inviare sulla terra, simile alla proposta occidentale di cui si discute negli ultimi anni. Questa successiva missione sarà con buona probabilità lanciata dal vettore Lunga Marcia 9, oggi in fase di sviluppo e che se diventerà realtà, sarà una versione orientale, in quanto a potenza e obiettivi, dell’SLS della NASA.

Questo era Spazio d’oriente e oggi abbiamo approfittato dell’annuncio del nome della prossima missione marziana per discutere un po’ delle ambizioni di Pechino per il pianeta rosso nei prossimi mesi.

Spazio D’Oriente viene pubblicato ogni Martedì sera ed è una rubrica progettata e scritta da Nicolò Bagno.

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