Mercoledì 22 Aprile il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) ha effettuato il primo lancio di successo mettendo in orbita un satellite militare. Il lancio è avvenuto sotto il controllo della guardia armata iraniana e non fa parte del programma spaziale civile dell’Iran. Non a caso è stata inoltre scelta la data di mercoledì, corrispondente all’anniversario della nascita della IRGC del 22 aprile 1979.
Stando a fonti americane il lancio del satellite Noor-1 è stato effettuato con un razzo Qassed. Fabian Hinz, ricercatore presso il James Martin Center for Nonproliferation Studies del Middlebury Institute of International Studies di Monterey, California ha invece osservato alcune foto dei media statali, riconoscendo la base di lancio. Il razzo Iraniano sembra sia partito da una base completamente nuova situata a circa 330 km a Nord di Teheran. La base si trova nella regione di Shahroud, dove è situato anche lo spazioporto usato per i lanci civili.
Nessuna ufficialità è pervenuta sull’orbita di destinazione del satellite e sul suo utilizzo. Sembra però che si sia posizionato a circa 425 km di altitudine. Nemmeno sul razzo utilizzato, chiamato Qassed, si sa molto. E’ infatti un vettore che non era mai stato utilizzato prima e sembra sia alimentato parzialmente a combustibile liquido e parzialmente a combustibile solido. Il successo di questo lancio preoccupa non poco il mondo occidentale in quanto questo tipo di razzo dimostra che l’Iran probabilmente dispone anche di missili intercontinentali. E’ la prima volta che si ha una prova indiretta di questa tecnologia.
Sulla parte superiore del razzo, a rappresentare nuovamente l’importanza dell’anniversario di Mercoledì era rappresentata un’immagine della Terra, circondata dalla parola Allah in Persiano. Ad affiancare l’immagine un versetto del corano, tipicamente recitato dai viaggiatori.
Le reazioni internazionali
Subito dopo il lancio è arrivata per prima la dichiarazione del segretario di stato americano Mike Pompeo: “L’Iran deve essere ritenuto responsabile di ciò che ha fatto“. In aggiunta anche il vice segretario alla difesa David Norquist è stato molto critico: “Consideriamo questo come un’ulteriore prova del comportamento dell’Iran che sta minacciando nella regione“. Il ministero degli Esteri israeliano ha invece descritto il lancio come una “facciata per il continuo sviluppo dell’Iran di tecnologia missilistica avanzata”.
Anche dall’Europa il lancio è stato commentato dal portavoce del ministero degli Esteri tedesco Christofer Burger che ha avvertito: “Il programma missilistico iraniano ha un effetto destabilizzante sulla regione ed è anche inaccettabile alla luce dei nostri interessi di sicurezza europei“.
Le tensioni internazionali create da questo lancio preoccupano per la particolare situazione strategica dell’Iran nella zona mediorientale. Il crescente abbassamento del prezzo del petrolio e l’accordo sul nucleare sempre più debole potrebbero velocizzare una escalation militare dell’Iran. L’accordo sul nucleare ha infatti sempre rallentato lo sviluppo di armi del paese ma con l’abbandono degli USA nel 2018 e con l’attacco americano di inizio 2020, la tensione è sempre più alta.