Qualche giorno fa la NASA ha annunciato di aver selezionato la nuovissima Dragon XL di SpaceX come capsula di rifornimento per la futura stazione spaziale lunare. Da un documento rilasciato dalla NASA il 9 aprile, vengono ora rese note le altre compagnie che avevano proposto un’alternativa alla capsula di SpaceX. Da questo documento emerge in particolare una sintesi dei vari punti di vantaggio e delle criticità di ogni singola proposta.
Le aziende coinvolte in questa selezione sono: Northrop Grumman, Sierra Nevada Corporation e Boeing. Parlando di prezzi, in ordine discendente troviamo: Northrop Grumman (NG), Sierra Nevada (SN) e SpaceX. Un interessante aspetto sottolineato nel rapporto è il fatto che la seconda offriva un servizio “…significantly higher than SpaceX’s price”. Stesso discorso per l’offerta di NG, ancora più costosa. Boeing presentava invece la soluzione più costosa di tutte, chiamata: CLS-250.
Non sappiamo cosa significi in numeri quel “significantly higher”, tuttavia è interessante il fatto che venga sottolineato dal rapporto. Infatti nel processo di selezione, oltre agli aspetti tecnici, viene attentamente osservato il prezzo che deve rimanere stabile nel tempo e sostenibile per il bugget NASA per decine di missioni di rifornimento. Sul prezzo, la Dragon XL si è dimostrata imbattibile ma non è stato l’unico aspetto nel quale SpaceX ha presentato la proposta migliore.
Punti di forza e Debolezze
Nel report NASA vengono catalogati punti di forza (strengths) e debolezza (weaknesses), divisi poi in significativi e non.
Partiamo dalla CLS-250 di Boeing che per quanto riguarda il comparto tecnico, presenta ben tre debolezze importanti. Una di queste tre viene censurata ma dalle poche parole non oscurate si può intuire come il problema sia legato alla capacità di carico. Altre due debolezze riguardano la scarsa comprensione delle prospettive della NASA. Secondo l’agenzia spaziale, l’azienda non ha presentato un progetto che raggiungerebbe gli obiettivi richiesti.
Inoltre il codice sorgente della CLS-250 proposto da Boeing non sembra soddisfare le richieste di sicurezza e affidabilità. Problemi al codice della capsula potrebbero derivare direttamente da quelli che si sono presentati alla CST-100 Starliner. Per quanto riguarda i punti di forza, non sono presenti voci “significant” ma solo quattro punti non decisivi per il processo di selezione.
Northrop Grumman propone invece l’Exploration Cygnus, ossia una variante della capsula Cygnus ancora oggi usata per rifornire la stazione spaziale internazionale. Uno dei vantaggi elogiati dalla NASA per questa proposta è la capacità di carico che supera abbodantemente il minimo previsto dalla missione. Inoltre viene apprezzato il design delle parte pressurizzata, descitto come “impressive”. Nonostante questo, la NASA ha riscontrato un potenziale grave difetto nel design del veicolo. Come per Boeing, i dettagli di questo problema sono censurati, pertanto non è possibile capire al meglio l’aspetto di design coinvolto. Si possono comunque notare parole di forte preoccupazione in questo ambito: “This is a significant concern that could ultimately lead to significant degradation (or even a total failure)…“
La proposta di Sierra Nevada non viene presentata con un nome preciso. Non presenta nessun punto di forza significativo ma solo cinque punti di forza non fondamentali. Si riscontra anche qui una grande debolezza legata alla capacità di carico che sembrerebbe non essere adatta ai requisiti NASA. Come per le precedenti capsule non vengono resi noti i dettagli dei principali problemi riscontrati.
Nel comparto tecnico, SpaceX non presenta nessun problema significativo e la presenza di ben due punti di vantaggio importanti. I due punti di forza fanno riferimento alla capacità di carico ben oltre i requisiti NASA e al design. Quest’ultimo permette una vasta gamma di carichi per il comparto pressurizzato e non. Delle debolezze non significative citate, si riscontrano aspetti non definiti e che si suggerisce di variare sia alla Dragon XL che al Falcon Heavy.
Il vettore pesante di SpaceX lancerà questa capsula per rifornire il Lunar Gateway. Di questa nuova stazione spaziale ancora non conosciamo nemmeno la data di inizio della sua costruzione. Un’ipotesi non del tutto insensata potrebbe essere il 2023 ma la recente decisione di slegare la stazione dalle missioni Artemis ha portato altra nebbia su queste date.