No, la NASA non sta cancellando il Lunar Gateway. Questa notizia è emersa ieri e ha iniziato a generare qualche perplessità (e preoccupazione). Il Lunar Gateway sarà la prossima stazione spaziale internazionale che si costruirà intorno alla Luna. Il suo contributo non sarà però solo scientifico ma anche di esplorazione. L’idea della NASA e dei partner internazionali è infatti quella di usare il Gateway come un avamposto per l’esplorazione della Luna durante le missioni Artemis. Una sorta di base da cui partire e a cui ritornare dalla superficie lunare.
In particolare una delle idee della della NASA era quella di utilizzare il Gateway per scendere sulla superficie lunare già al primo tentativo. La missione Artemis 3 è attualmente quella che dovrà riportare l’uomo sulla Luna, e lo farà nel 2024. A cosa servirà il Gateway durante questa missione? L’idea era quella di lanciare tre moduli distinti verso l’orbita lunare. Una capsula, un modulo di discesa, e un modulo di risalita. Questi si sarebbero assemblati alla stazione spaziali e poi sarebbero scesi sulla Luna. Questa idea, è stata cancellata.
Doug Loverro, responsabile della sezione Volo Umano ed esplorazione della NASA ha infatti affermato di aver deciso, insieme all’agenzia, di cancellare questa idea per Artemis 3. Come ha sottolineato anche Loverro, questo però non significa cancellare il programma Lunar Gateway.
Sappiamo bene che per l’attuale amministrazione tornare sulla Luna nel 2024 è più di una priorità. Con quest’ottica, Loverro ha quindi deciso di ridurre al minimo le complessità e di puntare sulle cose che già si sanno fare alla NASA. Un attracco in orbita lunare con una stazione spaziale non è mai stato fatto e quindi si è scelto di ridurre la complessità cancellando quest’idea.
Già da prima di questa decisione, questa era comunque una delle possibilità per lo sbarco sulla Luna e non quella definitiva. Ne è un segnale il CLPS (Commercial Lunar Payload Services), programma che finanzia aziende per portare carichi sulla Luna. All’interno di questo programma è presente anche la volontà di spingere le aziende a trovare soluzioni per lander in grado di portare astronauti sulla Luna. Lo hanno fatto per esempio Blue Origin, con il lander Blue Moon o la stessa SpaceX con Starship (che fa parte del programma CLPS).
Il Gateway non è stato solo eliminato come possibile soluzione di sbarco per Artemis 3 però. Secondo le parole di Loverro l’intero avamposto è stato eliminato dal programma di portare l’uomo sulla Luna nel 2024. In questo modo è stato reso un progetto semi indipendente e quindi più strutturato e ragionato. Questo vuol dire che probabilmente il lancio del primo modulo potrebbe slittare un po’, probabilmente al 2022/2023.
Loverro ha però anche detto che grazie a questa separazione dei due programmi il Lunar Gateway sarà migliorato. I partner commerciali internazionali saranno presto informati di tutti questi cambiamenti. Per loro non cambierà molto in quanto i contributi dell’ESA e delle altre agenzie erano comunque attesi per il 2026/2027. “Ora possiamo dire loro al 100% che il Gateway sarà lì, [per il 2026 ndr.] perché abbiamo cambiato questo programma in uno nuovo, che definirei molto più solido e realizzabile”, queste le parole di Doug Loverro.
Il Lunar Gateway non è quindi stato cancellato, è stato ridimensionato ed eliminato dal programma di sbarco lunare del 2024. Questo, come già detto poco sopra, è stato fatto per alleggerire il più possibile il programma delle prime tre missioni Artemis con l’obiettivo del 2024.
Ora la domanda è quindi quando sapremo la nuova idea di sbarco sulla Luna della NASA? “Nel prossimo futuro” è la risposta ufficiale. Ci sono ancora un sacco di cose che andranno decise, tra le quali ovviamente c’è anche la linea politica. Quest’anno c’è infatti la possibilità che l’inquilino della casa bianca possa cambiare, con il rischio conseguente che possano cambiare le linee politiche per la corsa alla Luna. Per quanto riguarda questo nuovo programma per il Lunar Gateway potremmo sapere di più il 24 Marzo, data della prossima riunione del National Space Council.