E’ stata consegnata questa settimana al ministero della scienza del governo giapponese un ambizioso piano dell’agenzia spaziale giapponese (Japan Aerospace Exploration Agency, JAXA) per arrivare alle Lune di Marte. La missione prevede una sonda in grado di studiare entrambe le lune marziane. Insieme a questa un piccolo rover in grado di scendere sulla superficie della luna Phobos.
La missione ha attualmente il nome di Martian Moons Exploration (MMX) e la sua partenza è prevista per il 2024. Nel piano presentato dall’agenzia spaziale giapponese questa missione volerà a bordo del nuovissimo vettore giapponese H-3 che avrà il suo volo inaugurale nella seconda metà del 2020. Oltre a rappresentare la prima missione nella storia a scendere su una delle due lune di Marte, MMX prevede anche di riuscirne a recuperare un campione roccioso da riportare sulla Terra. In questa fase il ritorno è previsto per il 2029.
L’agenzia spaziale giapponese ha una grande esperienza in questo particolare compito. All’attivo ci sono già due missioni giapponesi di successo (Hayabusa 1 e 2) ad aver riportato materiale roccioso da asteroidi. Il campione di roccia di Hayabusa 2 è attualmente in viaggio per tornare a casa dopo aver prelevato un campione dall’asteroide Ryugu nel 2019.
La missione è progettata in collaborazione con altre agenzie spaziali. In particolare con l’agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l’agenzia spaziale francese (CNES). Le due agenzie europee in particolare forniranno esperienza e know how per la costruzione del piccolo rover che esplorerà Phobos. Esso verrà dotato di telecamere ad alta risoluzione, di un radiometro e uno spettrometro Raman.
Le due lune di Marte, Phobos e Deimos, costituiscono un laboratorio scientifico importantissimo per capire come si sono formate e come si è evoluto il sistema solare. L’importanza delle due piccole rocce non è però solo scientifica. La missione MMX giapponese si affianca alla missione MARS 2020, le uniche con l’obiettivo di riportare a Terra campioni di roccia dal sistema di Marte. Questi campioni forniranno informazioni importanti anche per le future missioni umane.
Phobos potrebbe essere un ancoraggio fondamentale per le missioni umane future prima di scendere sul pianeta rosso. La sua bassissima gravità ne costituirebbe infatti il punto ideale per costruire una stazione spaziale di nuova concezione. Marte rimane sempre nel nostro immaginario futuro e queste missioni, un po’ come le missioni Artemis, ci aiuteranno a capire e ad imparare prima di raggiungere Marte.