Attualmente non si è a conoscenza di nessun asteroide in una pozione tale da essere pericoloso per la Terra. Uno dei più pericolosi è stato l’asteroide 99942 Apophis che nel 2029 si pensava sarebbe passato molto vicino al cosiddetto punto di gravitational keyhole. Questa è una zona nello spazio in cui la gravità terrestre attrarrebbe sufficientemente qualsiasi asteroide portandolo in una traiettoria che si concluderebbe con lo schianto sulla Terra. Il passaggio nel 2029 di 99942 Apophis lo avrebbe fatto diventare molto pericoloso alla sua prossima visita nel 2036. Osservazioni più dettagliate sulla traiettoria e sulla forma di questo ammasso di roccia hanno però smentito che possa essere pericoloso sia nel 2029 che nel 2036.
Anche se in futuro il problema però rimane. C’è una possibilità, che non è uguale a zero, che un asteroide di grandi dimensioni colpisca la Terra; è già successo in passato con tragiche conseguenze. Al MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno quindi studiato un nuovo piano per deviare un eventuale asteroide in rotta di collisione con la Terra.
Attualmente le tecniche più quotate per salvarci da una minaccia di questo tipo, riguardano il colpire eventuali corpi rocciosi con testate nucleari. Questo piano porta con se mille problemi secondari e non è mai stato molto popolare.
Il piano
Un team guidato da Sung Wook Paek, ex studente del MIT, ha creato un piano in tre fasi in grado di deviare un asteroide in avvicinamento al nostro pianeta. Per prima cosa bisognerebbe sparare un proiettile sull’asteroide in modo da variarne la traiettoria. Questa prima fase va fatta quando l’asteroide si avvicina al punto di gravitational keyhole e non quando è già in rotta di collisione.
La seconda fase riguarda il lancio di un satellite scout che osservi ed effettui misurazioni dettagliate sulle caratteristiche e sulla posizione dell’asteroide. Per ultimo si spediscono altri due satelliti scout in grado di agganciare l’asteroide e completare la deviazione della sua traiettoria. Questi due scout effettuerebbero altre misurazioni per programmare altri proiettili in futuro e in caso reiterare tutto il processo.
In questo modello, basato su simulazioni e misurazioni ottenute dagli asteroidi Apophis e Bennu si basa proprio sulla conoscenza dei due corpi rocciosi. Questi due asteroidi sono particolarmente conosciuti, ma spesso potrebbe non essere così con altri corpi rocciosi in grado di minacciare la Terra e magari scoperti solo recentemente.
In questa soluzione proposta dal MIT, oltre le informazioni l’altra componente chiave è il tempo. Questo piano ha un’alta probabilità di successo, in particolare partendo con due scout e poi lanciando il proiettile ma se fatto da due a cinque anni prima dell’impatto previsto. Oltre questo limite anche queste nuove simulazioni rendono quasi impossibile la deviazione dell’asteroide.