La capsula Starliner costruita da Boeing fa parte del Commercial Crew Program, con cui la NASA ha finanziato la costruzione di due capsule per raggiungere la ISS. Una è appunto la Starliner, l’altra è la Dragon V2 di SpaceX. La seconda ha eseguito l’ultimo grande test, l’IFA, lo scorso 18 gennaio e dovrebbe effettuare il suo primo volo fra qualche mese. La capsula di Boeing ha invece fallito il test di attracco automatico alla ISS provato lo scorso 20 dicembre.
Il motivo di questo fallimento è stato dichiarato in un errore del codice della capsula, in particolare nel suo timer. Un guasto di questo timer ha fatto “pensare” alla capsula di essere in un punto diverso della fase di lancio da quello in cui era veramente. Questo ha fatto ritardare l’accensione del suo motore che avrebbe dovuto alzare l’orbita della Starliner.
Nei primi giorni di Febbraio era emerso un ulteriore errore nel codice della capsula. Nonostante le indagini siano ancora in corso, ieri sera (7 Febbraio) Nasa e Boeing sono state quasi obbligate a chiarire il tutto in una conferenza stampa dedicata. Fino ad ora di questo errore si sapeva solo che era “possibilmente catastrofico”.
Secondo Jim Bridenstine, amministratore NASA, le indagini sulla capsula sono ora nella fase centrale e saranno concluse a fine del mese di Febbraio. Jim ha però dichiarato che i problemi sono molti, “A lot”.
Secondo Jim Chilton di Boeing, il problema più grande riscontrato fin ora è un errore software che avrebbe potuto far scontrare il modulo di servizio sul modulo di comando una volta che le due parti si sono separate durante la fase di rientro. Sempre secondo Chilton senza andare a controllare l’errore al timer non si sarebbero nemmeno accorti di questo secondo problema che in condizioni di volo normali avrebbe potuto danneggiare la capsula.
Dopo queste dichiarazioni, John Mulholland di Boeing ha dichiarato che probabilmente torneranno indietro e rianalizzeranno tutto il codice della capsula. Questo è all’incirca composto da un milione di righe di codice. Sempre John ha poi dichiarato che entrambi gli errori sono frutto di un design del software particolarmente inefficace.
Ora Boeing ha messo in conto nel loro piano finanziario di fare un nuovo lancio di test alla ISS con una nuova capsula Starliner. Il prezzo per questo lancio sembrerebbe essere di 410 milioni di dollari. La NASA ha però affermato di attendere la fine delle indagini per accettare o rifiutare questo nuovo test.
La situazione durante la conferenza NASA era particolarmente delicata. Un dirigente della stessa NASA ha affermato ad esempio che non sarebbe stato necessario comunicare dell’esistenza del secondo problema al codice della Starliner. Jim Bridenstine ha voluto però chiudere in un colpo solo la questione. Alla fine della conferenza ha infatti dichiarato:
Never, ever, ever be afraid of the truth.
Mai, Mai, Mai avere paura della verità.
A questo punto la situazione in casa Boeing si fa veramente problematica. Una data fattibile per il primo volo con astronauti della Boeing avrebbe potuto essere verso la fine dell’anno. Questa data però è ora ancora di più avvolta nel dubbio e dovremmo aspettare almeno che le indagini siano completate per riparlare di date.