Approfondimento
| On 5 anni ago

E’ possibile la formazione di un pianeta in orbita ad un buco nero!

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Se pensiamo ad un pianeta in orbita vicino ad un buco nero la prima cosa a cui pensiamo è il pianeta di Interstellar. Il famoso pianeta-oceano dove Cooper e la squadra dell’Endurance atterrano si trova ad orbitare proprio attorno al buco nero Gargantua. L’esistenza di un pianeta nelle vicinanze di Gargantua era stata presa in considerazione con l’ipotesi che esso potesse ricevere abbastanza luce dal disco di accrescimento del buco nero. Questa luce avrebbe riscaldato sufficientemente il pianeta da permettergli di avere acqua liquida sulla sua superficie. La sopravvivenza e ancora di più l’abitabilità di un simile pianeta sono però state messe in dubbio molte volte dopo l’uscita del film.

Brand, Cooper, Doyle e CASE approdano sul pianeta in orbita intorno a Gargantua nel film Interstellar

Secondo un nuovo studio di Hitoshi Yamaoka dell’osservatorio astronomico nazionale del Giappone almeno l’esistenza del pianeta sarebbe possibile.

Con le giuste condizioni i pianeti potrebbero formarsi anche in ambienti difficili come attorno ad un buco nero.

Queste le parole di Keiichi Wada, professore dell’università di Kagoshima che studia i nuclei galattici attivi. Questi sono oggetti estremamente luminosi, al centro di galassie come la Via Lattea. Questi nuclei galattici sono spesso alimentati proprio da buchi neri supermassicci.
Le attuali teorie per la formazione dei pianeti affermano che essi sono aggregati di polveri che formavano quello che si chiama “disco protoplanetario“. Questo disco è una distribuzione a bassa densità di materia in orbita attorno a giovani stelle.

La prima foto mai fatta ad un buco nero (Aprile 2019). Si tratta del buco nero al centro della galassia ellittica gigante M 87.

Secondo i risultati dei ricercatori giapponesi migliaia di pianeti con una massa 10 volte superiore a quella della Terra potrebbero formarsi a circa 10 anni luce da un buco nero. Alcuni buchi neri infatti posseggono una quantità di polvere in orbita intorno a loro pari a circa 100 000 volte la massa del sole. Questa potrebbe costituire una sorta di disco protoplanetario per la formazione di nuovi pianeti.

Un disco di questo tipo è infatti talmente denso che in alcune sue zone potrebbe fermare la radiazione proveniente dal disco di accrescimento del buco nero ed originare zone a bassa temperatura. I ricercatori giapponesi hanno allora applicato la teoria per la formazione di pianeti a questi particolari zone. Il risultato che hanno trovato è che qui dei pianeti potrebbero continuare a formarsi per centinaia di milioni di anni.

Attualmente non esistono tecniche astronomiche per osservare questi eventuali pianeti ma i ricercatori sono fiduciosi che questa scoperta aprirà nuove frontiere dell’astronomia.

L’articolo scientifico dei ricercatori giapponesi è visibile qui: Keiichi Wada, et al. Planet Formation around Super Massive Black Holes in the Active Galactic Nuclei. Astrophysical Journal.

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