Il budget dell’Agenzia Spaziale Europea è sempre un argomento delicato. Esso viene deciso di comune accordo fra i 22 stati le cui agenzie spaziali nazionali o ministeri partecipano all’ESA. La discussione non è mai delle più facili. Ogni stato dà un contributo diverso e personalizzato in base al suo PIL e ai diversi programmi a cui collabora o che avranno ricadute sul proprio territorio. Il finanziamento ESA si decine ogni tre anni a differenza di quello di altre agenzie che è annuale (NASA in primis). La riunione dei 22 ministri e dello staff ESA si volge a Siviglia ed è chiamata Space19+. Quest’anno sarà il 27 e il 28 Novembre.
Quattro colori, quattro pilastri.
Il programma dell’agenzia spaziale Europea si divide in quattro pilastri.
Scienza ed esplorazione riguarda tutte le attività collegate alle missioni scientifiche, nello spazio o sulla stazione spaziale. Inoltre qui vengono trattate tutte le attività di volo umano. In tutti i media ESA (comunicati stampa e social) questo pilastro è rappresentato dal colore rosso.
Applicazioni è il pilastro della scienza della Terra, navigazione satellitare e telecomunicazione. Il suo colore è il verde.
Abilitazione è supporto si occupa di tutti i veicoli di lancio e delle infrastrutture e stazioni a Terra col colore arancione.
Per ultimo c’è Sicurezza Spaziale. Questo riguarda tutto ciò che ha a che fare con i detriti spaziali, gli asteroidi e la sicurezza informatica.
L’obiettivo dello staff Esa è portare a Siviglia una richiesta di finanziamento pari a 12.5 miliardi di Euro. Questi come successo negli scorsi anni sono divisi 30% a testa ai primi tre pilastri e un 7% ca. a Sicurezza Spaziale. Questo semplificando molto. In realtà la divisione del Budget è molto complicata. Ci sono ad esempio alcuni stati membri che partecipano ad alcuni progetti che invece non coinvolgono altri. Questi progetti possono allora ricevere finanziamenti da questi stati al di fuori del bilancio ESA. Oppure ci sono altri finanziamenti che hanno durata quinquennale e che sono iniziati ancora nel precedente triennio.
Il rapporto con l’Unione Europea
Un’altra grande incertezza arriva dal rapporto con l’UE. L’agenzia spaziale europea non dipende infatti dall’Unione che ha internamente un proprio Budget dedicato alle attività spaziali. L’80% di questi soldi solitamente viene riassegnato all’ESA per gestire i progetti dell’UE. Questo potrebbe cambiare con la volontà dell’UE, già espressa e criticata, di prendere il controllo del sistema di navigazione satellitare Galileo come già fa con i satelliti Copernicus.
I programmi dell’ESA
Il grande passo che questo ministeriale comporta è l’inizio (pratico) dei grandi progetti di esplorazione umana sulla Luna. L’agenzia spaziale europea già collabora con la NASA costruendo l’intero modulo di servizio della capsula Orion che porterà i prossimi uomini e donne sulla Luna. Inoltre il programma di esplorazione umana dell’ESA è partecipe al mantenimento dell’ISS. Sono già in cantiere anche studi di fattibilità e studi scientifici per le primi missione umane su Marte.
L’ESA ha ora in programma la costruzione di due moduli per il prossimo Lunar Gateway. Il primo è chiamato ESPRIT (European System Providing Refueling Infrastrutture and Telecomunication). Questo servirà per i collegamenti con le missioni sulla Luna e per fornire tutte le propulsioni necessarie alla stazione. L’obiettivo per ESPRIT è il 2027. Il secondo modulo è un hub abitativo e l’ESA sta per aprire l’appalto al settore privato con Thales Alenia Space e Airbus in gara per aggiudicarselo. In più ci sono alcuni piani in fase di studio per la costruzione di un lander e un rover per la Luna. Il primo in grado di riportare anche campioni di roccia lunare a Terra.
Woerner ha anche affermato che una collaborazione di questo tipo con la NASA implica ovviamente la volontà ESA di avere degli astronauti europei sulla Luna. Il fatto che spesso gli venga chiesto di che stato sarà il prossimo europeo sulla Luna a volte lo delude un po’. In America non viene mai chiesto o preteso che l’astronauta sia dell’Alabama piuttosto che della California. Dovrebbe essere così anche in Europa.
Ottimismo prima di Space19+
Per ora nessuna proposta di Woerner è stata rifiutata preventivamente dai stati membri. Il direttore generale ha anche affermato che il bilancio ESA si potrebbe dividere in: Ispirazione, Competitività e Responsabilità. Su questa ultima ha però i dubbi più grandi. Woerner ha espresso grande preoccupazione sull’argomento detriti spaziale e megacostellazioni e chiederà più responsabilità e sicurezza sia agli stati membri che al settore privato.
Durante l’intervista da cui sono estratti questi dati e informazioni Woerner ha anche affermato che spesso si dà un incentivo personale per fare del suo meglio a questi eventi. L’anno scorso si sarebbe comprato un’auto nuova se fosse riuscito ad ottenere il bilancio voluto. Così è stato. Un suo collega ha allora affermato che quest’anno potrebbe comprarsi una Tesla. La sua risposta è stata che non può comprare un’auto la cui azienda ha un CEO che è a capo anche di una società che sta facendo concorrenza al mercato dei lanciatori Europei.
I need to drive European as director general
Fonte: SpaceNews