Recensioni
| On 5 anni ago

Mars, stagione 1. Una docu-serie o una serie di fantascienza?

Share

E’ passato un po’ di tempo dalla prima volta che vidi la locandina di Mars. La prima volta che ne ho sentito parlare subito ho avuto il timore di essere di fronte all’ennesimo prodotto di serie B. Una specie di B-movie.

Poi ho letto le didascalie degli episodi su Netfix e ho iniziato a diventare un po’ più curioso. Da un lato Mars veniva venduta come il racconto della prima missione umana su Marte nel 2033. La sorpresa è che ogni descrizione era completata da una determinata “avventura scientifica” del 2016. La trama della serie si muove infatti su due binari diversi, e a volte paralleli.

Nella prima puntata viene presentata la squadra di sei membri che farà parte della missione Dedalus, la prima a sbarcare su Marte. Questa squadra sarà addetta alla costruzione della struttura base di supporto alle successive missioni. Fra un evento e l’altro che capiterà a questa squadra vengono fatti dei salti nel 2016.

Questi “flashback” sono gestiti come un documentario, con interviste, e filmati “storici”. Nella prima puntata l’argomento contemporaneo riguarda la situazione della SpaceX nel 2015 e si conclude con l’incidente alla missione CRS-7 del 28 giugno 2015. Questo incidente ha rallentato in molti modi l’azienda californiana che proprio in quel periodo stava registrando i primi progressi nel rientro del primo stadio del loro Falcon 9. Ora sappiamo che se quell’incidente può aver rallentato SpaceX, di certo non li ha fermati. E’ interessante quindi ascoltare le parole di Elon Musk sui progetti per i prossimi anni mentre proprio in queste settimane si sta costruendo la prima Starship.

Nelle sucessive puntate gli altri approfondimenti contemporanei vengono sempre introdotti per contestualizzare problematiche e necessità della missione Dedalus. In questo modo viene raccontata molto saggiamente la ricerca che viene efettuata ai giorni nostri facendo vedere in modo diretto come potrebbe essere usata per risolvere problemi concreti su Marte.

Vale la pena?

L’aspetto principale di questa serie tv è proprio questo: nelle parti ambientate nel 2016 lo stile narrativo cambia completamente, ma la suspense creata dalle parti fantascientifiche permette di mantenere altissima anche nel passaggio ai filmati documentaristici. Questi sarebbero interessanti già da soli in quanto corredati da interviste a personaggi di altissimo livello, come: Neil DeGrasse Tyson, Elon Musk, G. Wayne Clough segretario dello Smithsonian Institution, o ancora Andy Weir autore di The Martian.

Il vero punto debole di Mars sta a mio avviso nella realizzazzione tecnica delle parti futuristiche su Marte, forse una delle meno plausibili viste fin’ora. Le infrastrutture realizzate sono realistiche ma a volte il comportamento degli astronauti e sopratutto la realizazzione delle loro tute è decisamente poco credibile.

ANNUNCIO

Mars rappresenta comunque un’ ottima occasione per capire qualcosa di più sulle difficoltà che incontrerà l’uomo nella colonizzazione di Marte. La prima stagione è formata da sole sei puntate di circa 40 min che se appassionati all’argomento potrete tranquillamente finire in una giornata. La serie purtroppo si concluderà con la seconda stagione, già disponibile anche su Netflix.

Da oltre due anni, qui pubblichiamo articoli di informazione e approfondimento per il settore spaziale, mentre sui social raccontiamo e commentiamo l’esplorazione dello spazio e seguiamo insieme in live i principali eventi. Ma facciamo anche molto altro.

Puoi supportare la nostra attività di giornalismo e divulgazione entrando in Astrospace ORBIT, dove avrai accesso a tutti i vantaggi esclusivi della community di Astrospace.