Morgan Stanley ha rivalutato il futuro di SpaceX. Dopo soli tre mesi dalla precedente, un’altra analisi effettuata dalla banca americana ha raddoppiato la valutazione futura di SpaceX. L’azienda aerospaziale di Elon Musk potrebbe valere presto più di 100 miliardi di Dollari. Questa estate SpaceX era stata valutata 52 miliardi di dollari, ma da allora sono cambiate molte cose.
I motivi principali dell’aumento di questa valutazione sono infatti Starship e Starlink, due progetti che negli ultimi mesi hanno raggiunto traguardi importanti. Ad agosto due prototipi di Starship hanno effettuato con successo il primo volo. Starlink ha aperto questa estate il primo servizio beta per alcuni dipendenti selezionati e ora si appresta ad aprire la beta pubblica entro fine anno. Oltre a questo, SpaceX ha firmato nuovi contratti col governo americano, e concluso un nuovo round di finanziamenti di 2.1 miliardi di dollari, che ha portato il valore corrente di SpaceX a circa 44 miliardi di dollari.
Dei 100 miliardi che l’azienda potrebbe valere in futuro, 80.9 miliardi sono il valore assegnato a Starlink, 8.7 miliardi sono assegnati a Starship nel suo uso Point-to-Point. “Solo” 11.7 miliardi sono invece assegnati alla divisione lanciatori di SpaceX (Falcon 9, Falcon Heavy e Starship).
Il caso peggiore e il caso migliore
La stima di Morgan Stanley è stata condotta da Adam Jones, che ha presentato quelli che potrebbero essere il caso migliore e il caso peggiore. Se tutto dovesse andare bene, o addirittura oltre le aspettative, la stima di 100 miliardi si alzerebbe a 203 miliardi. Questa cifra è aumentata dai 173 miliardi che venivano stimati a luglio. Nel caso peggiore, in cui molte cose dovessero andare male, SpaceX potrebbe raggiungere una valutazione di 5.3 miliardi. Questo valore è sensibilmente aumentato, dato che questa estate era di “soli” 200 milioni di dollari.
Questi scenari non sono dipendenti solamente dai risultati di SpaceX ma anche da quelli del resto del mercato. Secondo l’analisi di Adam Jones, proprio qui sta però la forza di SpaceX. Grazie alla sua tecnologia di riutilizzo, i Falcon 9 stanno diventando sempre di più la modalità più conveniente per lanciare un satellite. L’azienda di Musk si appresta quindi a diventare un operatore in grado di orientare sempre di più il mercato stesso.
Ne sono un esempio tipico i nuovi progetti di vettori riutilizzabili che sempre di più stanno coinvolgendo aziende e agenzie nazionali in tutto il mondo. Ancora di più lo sarà però Starlink, un mercato che Jones ha definito come “winner take all”. Chi vince si prende tutto.
Starlink, un cerchio che si chiude
Come riportato dalle cifre iniziali, Morgan Stanley assegna il valore futuro maggiore, alla divisione Starlink di SpaceX. La megacostellazione satellitare va ad inserirsi in un mercato che essenzialmente non esiste. Allo stesso tempo, come detto più volte dallo stesso Musk, l’idea di costellazioni in orbita bassa è disseminata dei cadaveri di aziende che non ce l’hanno fatta.
SpaceX attualmente (24 ottobre 2020) ha portato in orbita più di 800 satelliti, il che fa di Starlink la costellazione di satelliti già più numerosa mai costruita. Con oltre 800 satelliti in orbita SpaceX punta ad aprire una beta pubblica del servizio entro la fine dell’anno, sul territorio del Nord America. Morgan Stanley ha stimato che la costellazione “brucerà” circa 31 miliardi di dollari di contanti entro il 2031 prima di avere un bilancio in attivo. Un’altra analisi della banca ha stimato che entro il 2040 il servizio internet potrà avere fino a 340 milioni di abbonati, fornendo delle entrate di 21 $ per ogni abbonamento.
I problemi che potrebbero portare al fallimento di Starlink sono tanti, normativi in primis. I detriti spaziali e le possibili interferenze della costellazione sono i problemi in cima alla lista attualmente. SpaceX dispone però di un grande punto di forza nella costruzione di questa costellazione: il lancio. Uno dei parametri più importanti con cui si è stimato il valore di Starship è infatti quello di poter portare in orbita più di 400 satelliti Starlink in un singolo lancio.
Nell’analisi fornita da Morgan Stanley fa ovviamente fatica ad inserirsi l’idea emersa nelle scorse settimane di una IPO di Starlink. Questo vuol dire che Musk separerebbe il progetto della megacostellazione, per poi creare un’azienda quotata in borso. Questa non è altro che un’idea, emersa da un tweet di Musk, che comunque ha garantito che ciò non avverrà prima che Starlink sia in attivo.
Starship
I satelliti Starlink sono stati finora lanciati internamente da SpaceX con i Falcon 9. Questo ha permesso all’azienda tre principali vantaggi. Il primo è ovviamente quello del risparmio, dato il lancio effettuato con mezzi propri, che poi sarebbero anche quelli più convenienti sul mercato. Il secondo è stato quello di usare le missioni Starlink per testare i riutilizzi dei Falcon 9. Con l’ultimo lancio di 60 satelliti, SpaceX ha infatti riutilizzato un primo stadio per la sesta volta, e non era la prima volta che lo faceva. Grazie a questi lanci Starlink, si è quindi dimostrata l’affidabilità dei Falcon 9 anche dopo svariati riutilizzi, con beneficio ovvio verso tutti gli altri clienti dei lanciatori di SpaceX.
Il terzo grande vantaggio è legato a Starship. Come già detto più volte, la megacostellazione è una delle fonti di reddito a medio termine potenzialmente maggiori per SpaceX, ma anche la più rischiosa. Proprio nel continuo riciclo dei satelliti e nel grande numero sta però uno dei punti di forza. Promettere di portarne oltre 400 in orbita in un solo lancio con Starship è quindi un valore aggiunto enorme all’affidabilità del progetto.
Allo stesso tempo promettere che Starship porterà in orbita gli Starlink garantisce dei lanci sicuri e immediati per la Starship stessa. Questo ovviamente è uno dei punti più importanti per un investitore interessato al progetto del nuovo razzo di SpaceX.
Le proiezioni fornite da Morgan Stanley sono ovviamente solo delle guide per gli investitori, e soggette alla grande velocità e variabilità dei molti progetti di Musk e SpaceX. Ne è un’esempio il raddoppio della stima effettuata da Adam Jones in soli tre mesi, o l’idea di una IPO di Starlink, che potrebbe cambiare tutto. E’ innegabile però che una capitalizzazione attuale superiore ai 44 miliardi e con un possibile valore futuro superiore ai 100 miliardi, SpaceX diventerebbe una delle aziende private dal più alto valore mai create. Per paragone, al 24 ottobre l’intera Boeing, ha una capitalizzazione di 94 miliardi, ed è quotata in borsa.
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